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Proietti, il driver di Tor di Valle e la 'Febbre da cavallo'

02 novembre 2020 | 18.02
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Proietti, il driver di Tor di Valle e la 'Febbre da cavallo'

"'Febbre da cavallo' coincide con il periodo d'oro dell'Ippodromo Tor di Valle. Nel periodo delle riprese, ricordo, c'eravamo messi tutti a disposizione. Nel film io e Marcello Mazzarini venimmo anche citati, i nostri nomi trasformati in Bocconi e Ciccolini..." Così lo storico driver Carlo Bottoni, figlio del leggendario 'ammiraglio' Ugo, che ha dedicato un'intera vita all'ippica (ha vinto circa 3.000 corse), ricorda il cult 'Febbre da cavallo' con "l'indimenticabile Mandrake'', alias Gigi Proietti scomparso la notte scorsa, tra i protagonisti.

"Un grande dolore appena ho saputo la notizia: Proietti rappresentava la romanità. Anche fuori dal set non smetteva di fare battute con quell'accento rigorosamente romano. Era eccezionale...", sottolinea all'Adnkronos Bottoni mentre racconta alcuni dettagli di 'Febbre da cavallo'. "Un film tra finzione e realtà, perché tutto sommato quello che si racconta era quanto accadeva davvero a quei tempi al Tor di Valle. Passione, debiti di gioco, scene e personaggi: un copione quasi reale". 'A' Ciccolì, datte all'ippica!, la famosa battuta di Enrico Montesano (Er Pomata) era riferita appunto al driver Marcello Mazzarini, che con Carlo Bottoni ha fatto la storia del trotto nazionale.

"Da quando ha aperto nel '59, l'ho vissuto tutto il periodo di Tor di Valle, un ippodromo storico che è stato anche un punto di riferimento per il cinema. Ma al di là dei film, oggi sapere che non c'è più un grande come Gigi Proietti mi fa male. Era un artista molto amato. Uno di quei giganti che non si possono dimenticare", conclude Bottoni.

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