Il tecnico rossonero: "Gli elogi del presidente Berlusconi fanno piacere, ma una sola partita non basta. In questo momento, però, è difficile essere più forti di noi". Contro il Genoa spazio anche a Montolivo: "E' pronto"
"Una sola partita non basta per diventare grandi. In questo momento, però, è difficile essere più forti di noi". La vittoria contro l'Udinese e gli elogi del presidente Berlusconi sono un'iniezione di fiducia, ma il Milan deve ancora fare tanta strada. Ne è convinto Filippo Inzaghi, che chiede alla sua squadra un'altra prova convincente nella sfida in programma domani sul campo del Genoa.
"Andiamo a giocare contro la squadra terza in classifica, non perde da 8 partite e in questo campionato ha battuto la Juve. Ci aggredirà, ma noi ci faremo trovare pronti. Ho sensazioni positive, sono sereno: è dura essere più forti di questo Milan", dice Inzaghi.
Nella tradizionale visita del venerdì, Silvio Berlusconi ha speso parole di apprezzamento per la prestazione fornita nel match di domenica scorsa. "Gli elogi del presidente mi hanno fatto molto felice. Vedo come lavorano i giocatori, meritavano una giornata di gioia. E' una bella soddisfazione, ma non abbiamo ancora fatto nulla. Abbiamo fatto una buona partita, vincendo senza prendere gol. Ma per diventare grandi, abbiamo bisogno di 10-15 partite così. Ci serve continuità", ribadisce.
Il Diavolo deve fare i conti con qualche assenza nel reparto arretrato, ma Inzaghi non ha intenzione di rinunciare a due esterni in grado di spingere. "Siamo il Milan, faccio fatica a pensare ad una difesa con 4 centrali", dice. "A centrocampo e in attacco ho l'imbarazzo della scelta, potrei tirare a sorte con la certezza che, chiunque vada in campo, farà un'ottima partita. In base a chi giocherà a centrocampo, magari avremo più palleggio e avere qualcosa in meno da un altro punto di vista. Non si può volere tutto, cercheremo di mettere in campo chi sta meglio", afferma ancora.
Sicuro l'impiego di Riccardo Montolivo, resta solo da decidere se sarà schierato titolare o se entrerà a partita in corso. "Devo capire se farlo giocare dall'inizio o dargli una mezz'ora. Mi sta mettendo in grossa difficoltà, è pronto. Parlerò con lui, gli chiederò quali sono le sue sensazioni e poi deciderò", dice il tecnico.
