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Iraq, Obama: "Spezzato l'assedio sul monte Sinjar. Continueremo gli attacchi dall'alto"

14 agosto 2014 | 13.28
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Iracheni in fuga dalla furia jihadista. Le Nazioni Unite dichiarano il massimo livello di emergenza umanitaria. Uccisi tre comandanti dello Stato islamico. Mogherini-Pinotti: al via ponte aereo umanitarioL'appello del Papa: "Basta violenze, l'Onu intervenga". Venerdì veglia di preghiera per i cristiani perseguitati

(Xinhua)
(Xinhua)

"Abbiamo spezzato l'assedio sul monte Sinjar". Il presidente americano Barack Obama ha rivendicato "con orgoglio" i "progressi" raggiunti nell'operazione militare in Iraq per "salvare la vita di migliaia di iracheni".

Negli ultimi giorni sono stati effettuati tutte le sere lanci di aiuti umanitari per gli yazidi sul monte Sinjar, per un totale "di 14mila pasti", ha detto il capo della Casa Bianca a un punto stampa a Edgartown, sull'isola di Martha's Vineyard dove trascorre le vacanze. E le forze militari "hanno centrato alcuni bersagli militari attorno alla montagna per permettere ai civili di evacuare in sicurezza". Ora "non pensiamo che serviranno altre operazioni per facilitare l'evacuazione", ha aggiunto Obama, spiegando che proseguiranno invece gli aiuti umanitari. Così come, contro le "isole del terrore" che ancora vi sono in Iraq continueranno "gli attacchi dall'alto" senza "impegnare truppe sul terreno".

Obama ha parlato di operazioni che si sono svolte in maniera "perfetta e impeccabile", dicendosi "incoraggiato" dall'appoggio dei partner internazionali. E ha ripetuto la sua esortazione perché sia formato al più presto un governo iracheno "inclusivo".

Le Nazioni Unite hanno dichiarato in Iraq il "livello di emergenza 3", il più alto previsto nella scala dell'Onu. La dichiarazione, ha detto il rappresentante speciale dell'Onu Nickolay Mladenov secondo quanto riporta la Bbc, "faciliterà la mobilitazione di risorse aggiuntive in termini di viveri, fondi e strumenti per assicurare una risposta più efficace alle esigenze umanitarie della popolazione sfollata". Secondo le stime dell'Onu, sono attualmente 1,2 milioni gli iracheni costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per sfuggire ai jihadisti dell'Isil.

La Turchia allestirà un campo profughi nel nord dell'Iraq per accogliere gli yazidi in fuga. Il campo, riportano i media turchi, dovrebbe essere in grado di accogliere circa 16mila persone e il progetto prevede l'allestimento di una struttura nella località di Zakho, a pochi chilometri dal confine tra Iraq e Turchia. Mentre l'esercito tedesco ha iniziato le operazioni per inviare aerei con 36 tonnellate di forniture mediche e alimenti nel nord dell'Iraq.

Intanto, è ricoverata all'ospedale di Istanbul l'unica deputata yazida del Parlamento iracheno, Vian Dakhil, che era a bordo dell'elicottero precipitato nella zona del monte Sinjar dove stava trasportando aiuti umanitari agli sfollati. Lo riferiscono fonti mediche dell'ospedale, spiegando che la parlamentare ha una gamba e due costole rotte e non è in pericolo di vita. La scorsa settimana Dakhil aveva rivolto un appello al presidente del Parlamento iracheno spiegando in lacrime che la comunità yazida veniva massacrata dai militanti dello Stato Islamico e che le donne venivano rapite e vendute come schiave.

Secondo quanto scrive il quotidiano panarabo edito a Londra 'al Sharq al Awsat', citando un funzionario curdo, il capo dell'autoproclamato 'Califfato islamico', Abu Bakr al-Baghdadi, sarebbe fuggito in Siria per evitare di essere colpito dai raid americani, "soprattutto dopo che la sua organizzazione ha perso un gran numero di comandanti nelle battaglie contro i peshmerga".

Mentre tre comandanti dello Stato islamico sono stati uccisi e i campi di addestramento del gruppo jihadisti distrutti in seguito a bombardamenti dell'aviazione irachena nelle provincie di Niniveh e Kirkuk. Lo rende noto il ministero della Difesa iracheno.

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