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Iran, ancora studentesse intossicate: nuovi casi a Teheran e Ardabil

01 marzo 2023 | 18.23
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Le autorità assicurano che stanno indagando sugli episodi sempre più frequenti

Iran, ancora studentesse intossicate: nuovi casi a Teheran e Ardabil

Ancora notizie di studentesse intossicate in Iran. I nuovi casi, riportano i media ufficiali, riguardano alcune scuole superiori di Teheran e Ardabil, dove oltre 100 ragazze sono state portate in ospedale. Mentre le autorità assicurano che stanno indagando sui sempre più frequenti casi, iniziati a novembre, i misteriosi incidenti - tesi sostenuta anche dal vice ministro della Sanità Younes Panahi - potrebbero essere attacchi deliberati per impedire alle ragazze di avere un'istruzione.

Nelle scorse ore è stata segnalata un'ondata di nuovi casi, tra cui una serie di intossicazioni di studentesse delle scuole superiori nella capitale Teheran, secondo l'agenzia di stampa Fars. I servizi di emergenza sono stati inviati sul posto, mentre alcuni genitori hanno affermato che la causa dell'avvelenamento fosse uno spray.

Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha incaricato il ministro dell'Interno, Ahmad Vahidi, di condurre un'indagine approfondita per scoprire "il prima possibile" le cause della misteriosa ondata di intossicazioni, come riporta il sito di Press Tv, secondo cui Raisi ha chiesto di riferire i risultati dell'inchiesta in tempi rapidi per alleviare le preoccupazioni delle famiglie colpite.

Le indagini finora svolte non hanno evidenziato prove sull'utilizzo di alcun "elemento speciale", ha sottolineato Vahidi nel corso di una conferenza stampa, durante la quale ha confermato che non sono stati effettuati arresti in relazione ai fatti. Il ministro ha precisato che le forze di sicurezza stanno cercando di appurare se le intossicazioni siano il risultato di "avventurismo personale" o "fattori esterni alle scuole".

Il capo della polizia iraniana, Ahmad Reza Radan, ha dichiarato che nessuno è stato ancora arrestato. "La nostra priorità è trovare la causa dell'avvelenamento delle studentesse e fino ad allora non giudicheremo se sia intenzionale o meno", ha dichiarato.

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