(Aki) - Il 'caso-leggings' sbarca in Parlamento a Teheran. Alcuni deputati hanno convocato il ministro dell'Interno iraniano, Abdolreza Rahmani Fazli, auspicando un immediato provvedimento del governo che vieti alle donne della Repubblica islamica di indossare questo capo di abbigliamento, ritenuto anti-islamico dal clero ultraconservatore perche' aderente al corpo.
Nella sessione odierna del Majlis - scrivono i media iraniani - i deputati Ali Motahhari e Mousavi Largani hanno chiesto a Fazli di chiarire perche' il governo si e' mostrato finora indifferente nei confronti delle donne che indossano i leggings e i motivi della mancata applicazione della legge 'per la diffusione della cultura della modestia e dell'uso dell'hijab'.
Fazli si e' difeso dalle accuse, sostenendo che il ministero dell'Interno e' solo uno degli organi di governo responsabile dell'attuazione di questa legge: "Tutte le agenzie statali hanno specifiche responsabilita' nel farla rispettare". Il ministro ha poi precisato che essendo in carica da sei mesi, non puo' essere indicato come responsabile della mancata attuazione di una legge "approvata otto anni fa". Il governo del presidente Hassan Rohani - ha aggiunto - e' stato "molto piu' attivo" rispetto a quello del suo predecessore, Mahmoud Ahmadinejad, nel far rispettare la legge, "ma dobbiamo accettare che la risoluzione di questo problema non puo' avvenire in poco tempo". (segue)