"Non c'è stato alcun miglioramento" sul piano dei diritti umani in Iran dall'elezione del presidente moderato Hassan Rohani, avvenuta a giugno 2013. Lo ha dichiarato il Nobel per la Pace, Shirin Ebadi, in un'intervista ad al-Arabiya.
La Ebadi ha spiegato che la comunità internazionale potrebbe agire in modo tale da "costringere la leadership iraniana a ripensare le sue politiche", in particolare non accettando "il denaro sporco" della Repubblica islamica, ovvero quel denaro che - secondo il premio Nobel - sarebbe originato da corruzione. Oppure impedendo a "chi viola" i diritti umani l'ingresso in un paese straniero.
"Sono contraria a un attacco militare contro l'Iran, ma sono anche contraria alle sanzioni perché colpiscono duramente la popolazione", ha aggiunto la Ebadi, ribadendo che ci sono modi per "indebolire il governo senza danneggiare la popolazione".