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Iran: ballarono 'Happy' a Teheran, condannati a 91 frustate

18 settembre 2014 | 14.51
LETTURA: 3 minuti

Il legale dei giovani: "Fortunatamente le sentenze sono state sospese. Durante la loro incarcerazione, i sette ragazzi sono stati costretti a confessare le loro colpe in diretta tv, scusandosi per l'accaduto e sostenendo di essere stati raggirati. Subito dopo sono stati scarcerati su cauzione

(Fermo immagine dal video)
(Fermo immagine dal video)

Sei mesi di carcere e 91 frustate. E' la pesante pena comminata ai sei giovani iraniani finiti in carcere a maggio per aver cantato 'Happy', il tormentone di Pharrell Williams, per le strade di Teheran e per aver diffuso su YouTube il video della performance, diventato subito virale con oltre 100mila visualizzazioni. Lo ha riferito l'avvocato dei giovani, Farshid Rofugaran, in un'intervista al sito 'Iran Wire'.

Un settimo imputato è stato condannato invece a un mese di carcere, ma dovrà comunque scontare le 91 frustate. "Fortunatamente le sentenze sono state sospese", ha aggiunto il legale, precisando tuttavia che fino a quando non riceverà la notifica ufficiale della sentenza "non posso essere sicuro al 100% della situazione dei miei clienti". "Quando una sentenza è sospesa, la pena non è eseguita. Una pena sospesa va in prescrizione dopo un certo periodo e per il 'Gruppo Happy' sarà di tre anni - ha spiegato l'avvocato - Se durante questo periodo venissero compiuti reati analoghi, la pena seppur sospesa sarebbe lo stesso eseguita".

Durante la loro incarcerazione, i sette ragazzi sono stati costretti a confessare le loro colpe in diretta tv, scusandosi per l'accaduto e sostenendo di essere stati raggirati. Una versione sottotitolata del video e trasmessa dalla televisione iraniana ha reso noto che le persone arrestate sono ''attori'' che stavano cantando 'Happy' per un'audizione. ''Mi avevano detto che stavano facendo un film e che avevano ottenuto il permesso necessario - ha detto uno degli arrestati - Mi hanno ingannato''.

Dopo la confessione i sette sono stati scarcerati su cauzione. Il 'Gruppo 'Happy' potrebbe ora ricorrere in appello contro la sentenza. "Farò quello che i miei clienti mi chiedono di fare. Siamo contenti che sia la pena carceraria che le frustate sono state sospese", ha affermato l'avvocato, aggiungendo che i sette non sono soggetti a "divieto d'espatrio".

Lo stesso Williams ha protestato per gli arresti avvenuti in Iran in relazione alla sua 'Happy'. ''E' triste vedere questi ragazzi arrestati per aver tentato di diffondere la felicità'', ha scritto sulla sua pagina Facebook. ''L'Iran è un Paese dove essere felici è un crimine'', gli ha fatto eco su Twitter il giornalista iraniano Golnaz Esfandiari. E proprio su Twitter dopo il loro arresto ha iniziato a spopolare l'hashtag #freehappyiranians per fare pressione sulle autorità iraniane.

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