(Aki) - Sadeq Zibakalam, intellettuale riformista iraniano, e' stato condannato a 18 mesi di reclusione per aver criticato la magistratura e la linea del precedente governo sul nucleare. Lo scrive il sito d'informazione 'Fararu', spiegando che Zibakalam e' stato riconosciuto colpevole dal Tribunale della Rivoluzione di Teheran di aver "attentato alla sicurezza nazionale, facendo propaganda contro la Repubblica islamica tramite notizie false finalizzate a provocare disordine, e di aver offeso le autorita' giudiziarie". Zibakalam ha impugnato la sentenza, ricorrendo in appello.
La sentenza riguarda due lettere aperte di Zibakalam al direttore del quotidiano ultraconservatore 'Keyhan', Hossein Shariatmadari, in cui criticava la politica della Repubblica islamica sul nucleare. Zibakalam, che e' docente di scienze politiche all'universita' di Teheran, avanzava inoltre dure critiche alla magistratura, definendo "troppo severe" le sentenze emesse nei confronti dei manager iraniani coinvolti nello scandalo noto come 'Scalata alla Banca Saderat', che ha visto coinvolte, tra il 2011 e il 2012, decine di persone in una imponente truffa bancaria e finanziaria. Il principale responsabile della scalata, Mah-Afarid Khosravi, e' stato impiccato nelle scorse settimane.
Sul nucleare, Zibakalam, che e' vicino all'ex presidente moderato Ali Akbar Hashemi Rafsajani, aveva criticato la linea politica adottata dal 2005 al 2013 dal governo conservatore dell'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, definendola "nociva per la sicurezza nazionale e per la situazione socio-economica del paese". Zibakalam sostiene la linea adottata in politica estera dell'attuale governo moderato di Hassan Rohani e incoraggia Teheran a risolvere la questione nulceare.