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Iran, Elnaz Rekabi a Teheran: l'atleta accolta da applausi e canti

19 ottobre 2022 | 10.46
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La climber 33enne era 'scomparsa' dopo aver gareggiato senza velo. Ma lei parla di "un gesto non intenzionale"

(Afp)
(Afp)

E' arrivata in Iran l'atleta Elnaz Rekabi, che domenica ha gareggiato ai Campionati asiatici di arrampicata sportiva in Corea del Sud senza indossare il velo, per poi 'scomparire'. Lo riporta l'agenzia iraniana Tasnim, secondo cui la climber 33enne è arrivata a Teheran. Immagini non verificate diffuse sui social mostrano l'accoglienza con applausi che le sarebbe stata riservata nell'aeroporto della capitale iraniana.

Secondo notizie dei media, la squadra della Rekabi ha lasciato lunedì mattina l'albergo e non è chiaro cosa sia inizialmente accaduto all'atleta che si sarebbe vista sequestrare passaporto e telefono cellulare.

L'ambasciata iraniana a Seoul denunciava ieri "fake news" sul caso Rekabi. Secondo la Tasnim, l'atleta di arrampicata sportiva si sarebbe scusata per non aver indossato il velo durante la gara, un gesto "involontario", e per la preoccupazione suscitata nel mondo intero. Gli osservatori, evidenzia l'agenzia Dpa, interpretano le scuse - diffuse anche su Instagram a nome della Rekabi - come una dichiarazione che l'atleta è stata costretta a fare. Media in farsi avevano anche riferito dell'arresto del fratello della Rekabi.

L'Iran è scosso da proteste innescate dalla morte il mese scorso della giovane Mahsa Amini, deceduta dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia con l'accusa di non indossare correttamente il velo. La gara senza velo della Rekabi è stata interpretata da molti come un gesto di solidarietà con le proteste antigovernative.

La Rekabi, riporta la Bbc, è stata accolta come un' "eroina" dalla folla radunata all'aeroporto di Teheran e qui, arrivata con il capo coperto da un cappellino da baseball nero e dal cappuccio della felpa, ha incontrato la famiglia. I media ufficiali iraniani hanno poi diffuso dichiarazioni dell'atleta, che ha ribadito quando si afferma nel post su Instagram, dicendo di essere stata "chiamata all'improvviso e in modo inaspettato per la gara" mentre era negli "spogliatoi". Ha raccontato che si stava "mettendo le scarpe" e che stava "sistemando l'attrezzatura" e ripetuto di aver "dimenticato di mettere l'hijab, che avrei dovuto indossare".

Rekabi, riporta ancora la Bbc, ha parlato di "alcune reazioni estreme" alle immagini che la ritraggono con la coda di cavallo, e ha detto di sentirsi "stressata e nervosa". "Grazie a Dio sono tornata in Iran in buona salute e al sicuro - ha detto, smentendo le notizie secondo cui non è stata in contatto con la famiglia e gli amici e ha lasciato la Corea del Sud prima del previsto - Mi scuso con gli iraniani per il caos e le preoccupazioni".

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