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Iran: l'esperta, ora Rohani deve guardare all'interno del Paese

20 maggio 2017 | 19.46
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Assan Rohani (Afp)
Assan Rohani (Afp)

La rielezione di Assan Rohani al timone della Repubblica islamica iraniana, con il 57% dei voti, sembra indicare una continuità nel percorso di apertura verso l'esterno, ma i passi da fare sono ancora tanti. A partire dal cuore della società iraniana. Ne è convinta l'islamologa e iranista Anna Vanzan che all'Adnkronos spiega: "E' certamente un voto per il mantenimento, non per il cambiamento. Rohani ha vinto nonostante l'insoddisfazione di molti iraniani che si aspettavano di più dal suo precedente mandato", ma che hanno comunque visto in lui "la soluzione migliore nel portare avanti il percorso di crescita del Paese".

Negli ultimi quattro anni, il moderato Rohani ha focalizzato la sua presidenza sulla ripresa dell'economia e delle relazioni con la comunità internazionale: l'accordo sul nucleare, la riapertura agli investimenti stranieri nel Paese, l'abbassamento dell'inflazione dal 47% al 7% e una crescita economica superiore al 6,6%. Ma gran parte della società non sembra essersene accorta: "C'è una forbice tra ricchi e poveri che si è allargata e continua ad allargarsi, il malcontento viene soprattutto da chi continua a vivere in gravi difficoltà economiche" ha detto Vanzan. Il presidente "deve quindi riabbracciare la fascia meno agiata della società iraniana, dove i giovani chiedono, con sempre maggiore insistenza, lavoro e stabilità".

Molti dunque - secondo l'esperta - i passi da compiere anche nel campo delle libertà individuali, che solo negli ultimi tempi sono stati d'interesse di Rouhani. "Nella fase finale del mandato - spiega - sono stati fatti grandi progressi nel campo della libertà di espressione: molti siti web prima oscurati ora non lo sono più e si riesce a leggere una letteratura in passato considerata troppo 'spinta', ma l'obiettivo finale - puntualizza - è ancora molto lontano".

Così come è lunga la strada verso la parità di genere: "sembra impensabile che le donne possano raggiungere posizioni apicali, quali la presidenza della Repubblica iraniana" sostiene Vanzan, precisando tuttavia che "il problema non riguarda solo il mondo femminile, perchè esiste un filtro finale delle candidature, lo abbiamo visto anche tra gli altri candidati uomini con il ritiro all'ultimo momento del conservatore e sindaco di Teheran Mohammad Bagher Ghalibaf".

Le donne sembrano comunque voler dire la loro nella società iraniana "mirando a ricoprire una presenza orizzontale, molto più capillare. Le Municipalità, ad esempio - conclude Vanzan - possono essere un'arena molto più favorevole alla creazione di nuovi spazi al femminile per il futuro".

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