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Iran, Pedde (Igs): "Morte Mahsa miccia istanze malcontento giovanile"

03 ottobre 2022 | 17.14
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'Proteste diverse dalle altre, più profonde nella sostanza. L'intervento di Khamenei indice forte preoccupazione'

Iran, Pedde (Igs):

Le proteste che stanno scuotendo l'Iran nelle ultime settimane sono "diverse" dalle altre del passato, "non nascono da una tornata politica" e sono "più profonde nella loro sostanza". Lo afferma all'Adnkronos Nicola Pedde, direttore dell'Institute for Global Studies (Igs), secondo cui la morte della giovane iraniana di origine curde Mahsa Amini è stata la "miccia" che ha scatenato le proteste perché "ha raccolto tutte le istanze del malcontento giovanile e non solo, generato da un alto livello di disoccupazione, dall'inflazione e dal fallimento del Jcpoa (l'accordo sul programma nucleare, ndr)".

Secondo Pedde, l'intervento di oggi della Guida Suprema, Ali Khamenei, è sicuramente indice del fatto che c'è "forte preoccupazione" in seno ai vertici della Repubblica islamica, i quali - come già accaduto in altre occasioni - tendono a "svuotare il significato di questa protesta cercando di attribuirla a iniziative straniere".

L'analista ritiene, tuttavia, che ci siano anche degli elementi di continuità con le passate manifestazioni antigovernative, a partire dal fatto che allo stato attuale manca una leadership che "coordini le attività", ma "l'intensità e la distribuzione geografica senza precedenti le rendono le più intense verificatisi nel paese dalla rivoluzione".

Pedde sottolinea che le proteste si inquadrano in una complessa situazione politica interna frutto delle "divergenze sempre più evidenti" tra "l'establishment di prima generazione della teocrazia, la cui presenza politica è ridotta, e la seconda generazione che ruota intorno ai pasdaran e che controlla capillarmente l'economia del Paese. In un certo senso stiamo assistendo a un redde rationem tra le due parti". Secondo Pedde, il governo ha subito degli "sgambetti" da parte delle altre parti del sistema su diversi dossier, a partire da quello nucleare. Governo guidato da Ebrahim Raisi, un presidente che "è espressione politica della prima generazione sebbene da un punto di vista generazionale appartenga alla seconda".

Le proteste delle ultime settimane, prosegue, sono causate anche dal fatto che il 75% della popolazione iraniana ha meno di 35 anni e questa fetta molto importante "non è rappresentata ancora politicamente, non ha capacità di portare le sue istanze sul piano politico e vedendosele negare da questo governo conservatore ha incamerato posizioni ostili. Il velo è stato la miccia scatenante, ma è solo uno degli elementi delle proteste".

Sugli arresti di diversi cittadini stranieri, tra cui una ragazza italiana, Pedde non crede a "un errore. Le dinamiche dell'arresto non le conosciamo, ma è altamente probabile che queste persone siano state coinvolte con i manifestanti. Le autorità, vista ormai la narrativa secondo cui queste proteste hanno una matrice internazionale, immagino abbiano anche la volontà di usare questi ragazzi arrestati, i cui tempi di rilascio dipendono anche dalle relazioni bilaterali tra l'Iran e il Paese in questione".

"Ricordo una ragazza francese rimasta a lungo in carcere e poi messa agli arresti domiciliari, ma la sua situazione era legata a un problema di relazioni tra Iran e Francia - conclude - I rapporti tra Italia e Iran sono molto meno conflittuali e questo fa sperare che la situazione possa risolversi con meno strascichi".

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