(Aki) - Tutto sembrava andare come desiderato da Frye. Mercoledi' scorso il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, dopo la morte del professore twittava che il paese ha perso "un vero amico", annunciando l'avvio delle pratiche per la sua sepoltura ad Isfahan.
Due giorni dopo la situazione era cambiata radicalmente. A scatenare le polemiche ci aveva pensato l'ayatollah Mohammad Taqi Raghbar, che durante la preghiera del venerdi' a Isfahan aveva definito Frye "una spia" e un "ladro" che aveva sottratto manufatti iraniani. "Come possiamo permettere che un agente operativo della Cia venga sepolto nella nostra citta'?", si chiedeva Raghbar, provocando la reazione dei fedeli presenti in moschea che avevano risposto all'attacco dell'ayatollah con lo slogan "Morte all'America".
Poco dopo il sermone di Raghbar, alcuni manifestanti guidati da religiosi si erano diretti verso il mausoleo che dovrebbe ospitare la tomba di Frye e dove gia' sono stati sepolti due iranisti americani: Arthur Pope, un esperto di arte persiana che e' stato tumulato nel 1969 e sua moglie Phyllis Ackermann. (segue)
