Anche in caso di accordo con l'Iran sul programma nucleare, il Congresso dovrà estendere le sanzioni contro Teheran per un anno come mezzo di pressione. Lo ha detto Adam Szubin, l'alto funzionario che sovrintende le sanzioni al dipartimento del Tesoro, intervenendo davanti alla Commissione Esteri della Camera.
Il sollevamento delle sanzioni, ha chiarito, dovrà essere "graduale, proporzionato e reversibile". "Ci dovranno essere passi verificati da parte iraniana prima che le sanzioni siano sollevate" - ha aggiunto- "Riteniamo che le forti sanzioni americane non dovrebbero essere completamente sollevate per anni in modo da continuare a mantenere importanti anni di pressione nell'ambito dell'accordo". Se invece non verrà raggiunto nessun accordo con l'Iran, ha dichiarato Szubin, l'amministrazione Obama lavorerà con il Congresso per imporre nuove sanzioni.
Szubin è intervenuto per placare le preoccupazioni di molti membri del Congresso, e soprattutto della maggioranza repubblicana, sui termini dell'accordo che viene negoziato con l'Iran. Un gruppo di 300 membri del Congresso intende inviare domani una lettera in merito al presidente Barack Obama. Intanto ancora oggi il segretario di Stato John Kerry ha incontrato il suo omologo iraniano Mohamamd Javad Zarif nella città svizzera di Losanna. L'obiettivo è arrivare ad un accordo quadro entro il 31 marzo, per poi definire i dettagli. Sono stati fatti dei progressi, ha detto il numero due del dipartimento di Stato Tony Blinken, ma ancora "rimane un significativo gap" fra le parti.
