(Aki) - Si apre oggi in Iraq la campagna elettorale per le consultazioni politiche del 30 aprile, con il primo ministro, lo sciita Nuri al-Maliki, in corsa per il terzo mandato consecutivo e favorito per la vittoria finale. Sul voto pesano la lunga scia di attentati e le tensioni settarie tra la maggioranza sciita e la minoranza sunnita che hanno trasformato il paese in una polveriera a cielo aperto, riportando le lancette dell'orologio al 2006, quando in Iraq si scateno' uno scontro senza precedenti tra le milizie affiliate alle due comunita' che provoco' decine di migliaia di morti.
Malgrado le tensioni, Baghdad e' gia' da giorni tappezzata di manifesti dei candidati che si sfidano per uno dei 328 seggi del Parlamento. Gli analisti reputano probabile che nessun partito riesca a conquistare la maggioranza assoluta dei seggi, ma concordano su una nuova affermazione della coalizione Stato di Diritto di Maliki, che ha vinto le elezioni provinciali dell'aprile 2013, vero e proprio test in vista delle politiche.
La sfida alla coalizione di Maliki arriva dal campo sciita e in particolare dalla Lista dei Cittadini, un movimento ritenuto vicino all'Iran, e dal partito Ahrar, legato al religioso sciita Moqtada al-Sadr che a febbraio ha annunciato il ritiro dalla scena politica. Entrambi sono ben radicati nel sud dell'Iraq, mentre nelle zone a maggioranza sunnita dell'ovest e del nord ci si aspetta un'avanzata della Lista Iraqiya guidata da Iyad Allawi e dal presidente del Parlamento, Osama al-Nujaifi. (segue)
