La missive di 21 pagine, scritta da un luogotenente di Bin Laden e ritrovata tra le carte sequestrate nel compound di Abbottabad in Pakistan, metteva in guardia il leader di al Qaeda dall'estremismo del gruppo
Osama Bin Laden era informato dei livelli di barbarie già raggiunti anni fa dai jihadisti dell'Isil e messo in guardia dal rischio che le loro violenze avrebbero potuto compromette la 'reputazione' di Al Qaeda. Lo rivela una lettera di 21 pagine, scritta da un luogotenente di Bin Laden e ritrovata tra le carte sequestrate nel compound di Abbottabad, in Pakistan, dove il 2 maggio del 2011 il leader di Al Qaeda fu ucciso dai Navy Seals statunitensi.
Una violenza così estrema quella dell'Isil da creare imbarazzo perfino all'organizzazione terroristica che non si era fatta scrupolo di uccidere migliaia di civili innocenti negli attacchi dell'11 settembre 2001. Il documento, di cui il Daily Mail rivela l'esistenza, elencava dettagliatamente alcune delle azioni più violente messe in atto dall'Isil, che all'epoca della sua costituzione, nel 2004, si era dato la denominazione di 'Al Qaeda in Iraq'.
Si andava dal racconto dell'uso del gas cloro come arma chimica, agli attacchi contro le moschee dei gruppi rivali, al massacro compiuto in una chiesa cattolica di Baghdad. Tutte azioni che rischiavano, allora come oggi, di alienare le simpatie dei civili e che già anni fa, evidentemente, fecero maturare la decisione di prendere le distanze dal gruppo.
L'Isil, divenuto ormai semplicemente Stato Islamico, dopo l'autoproclamazione a giugno del Califfato da parte del leader Abu Bakr al Baghdadi, ruppe del tutto le relazioni con Al Qaeda nell'aprile 2013, quando Ayman al-Zawahiri, subentrato alla guida dell'organizzazione dopo l'uccisione di Bin Laden, disconobbe l'affiliazione di al Baghdadi, riconoscendo il Fronte al Nusra quale unica emanazione di Al Qaeda in Siria. La 'scomunica' è stata nuovamente ribadita a febbraio di quest'anno in un comunicato di Al Qaeda diffuso sul web.
