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Iraq: per droni italiani più di 130 missioni ricognizione e sorveglianza

27 febbraio 2016 | 15.21
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Sono più di 130 per un totale di oltre 1.650 ore di volo, riferiscono all'AdnKronos fonti della Difesa, le missioni aeree assicurate finora dai due aerei senza pilota 'Predator' italiani nell'ambito dell'operazione 'Prima Parthica' a sostegno dei peshmerga curdi nel contrasto all'espansione dell'Isis in Iraq. I droni 'Uav' italiani sono inquadrati nella Task Force Air, con base in Kuwait, e svolgono compiti di intelligence , sorveglianza e ricognizione sul territorio iracheno.

I Predator sono stati utilizzati in passato anche in Afghanistan nell'ambito della missione multinazionale Isaf ed anche a Gibuti a sostegno delle operazioni antipirateria al largo del Corno d'Africa, con circa 300 ore di volo. Altri 'Uav' operano in queste settimane sui cieli del Mediterraneo centrale per l'operazione europea antiscafisti 'Eunavformed' e per la missione 'Mare Sicuro'.

Nel frattempo ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, i militari addestratori italiani hanno appena concluso il nono corso di formazione di fanteria a beneficio di 850 militari delle forze di sicurezza curde. Gli istruttori italiani operano insieme agli altri partner della coalizione nel KTCC (Kurdistan Traning Cordination Center).

Le forze di sicurezza curde, dopo 5 settimane di intenso addestramento, hanno svolto una serie di esercitazioni militari che hanno certificato "l’acquisizione della piena capacità operativa del livello plotone e compagnia valutata dagli Ufficiali del Comando e dello Staff del KTCC", spiegano alla Difesa.

In particolare, le compagnie operative dei due battaglioni curdi hanno simulato operazioni di fanteria che fanno riferimento a situazioni reali che vedono coinvolti i peshmerga nella liberazione del territorio iracheno dalla presenza dei jihadisti dell'Isis.

I comandanti curdi, "dopo aver illustrato il piano di azione su un plastico riprodotto con mezzi di circostanza, hanno guidato i propri uomini all’azione che si è sviluppata con assalti a fuoco contro le postazioni nemiche in campo aperto e in contesti urbani".

È previsto che alcuni assetti specialistici italiani, su richiesta del locale Ministry of Peshmerga, possano ampliare l’offerta addestrativa italiana in coordinamento con il centro addestrativo della coalizione per incrementare la qualità dell’addestramento nei settori degli ordigni esplosivi improvvisati, del tiro di precisione in funzione anti-cecchinaggio e del fuoco indiretto con l’impiego dei mortai. Nell’ultimo anno, dall’avvio della missione addestrativa, le forze della coalizione hanno addestrato oltre 6.000 militari curdi. Di questi, quasi 3.000 sono stati formati dai militari italiani.

A Baghdad il "Carabinieri Police Advanced Training", insieme a tutti gli addestramenti svolti dalla Task Force Carabinieri, ha l’obiettivo di aumentare le conoscenze e le capacità operative avanzate dei poliziotti iracheni della Federal Police affrontando un duro percorso di addestramento fisico.

L’addestramento comprende lo studio, la pianificazione, l’avvicinamento, l’irruzione e la bonifica di edifici, il "counter IED" (Improvised Explosive Device), le tecniche di primo soccorso e la pianificazione e conduzione di operazioni tipo “Swat” (Special Weapons and Tactics).

L’Italia contribuisce alla missione Prima Parthica con circa 500 militari appartenenti a tutte le forze armate. L’addestramento delle forze di sicurezza curde ed irachene si svolge principalmente a Erbil e a Baghdad.

Il corso svolto dagli istruttori dell'Arma dei carabinieri ha permesso la costituzione di un nuovo battaglione specializzato della Polizia Federale locale (Federal Police), denominato “Sniper Battalion”, un nuovo assetto specialistico che sarà chiamato ad affiancare altre unità di polizia durante operazioni ad alto rischio nelle aree curde liberate di recente.

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