(Aki) - Si lavora a una strategia per cacciare i militanti jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil) da Mosul, caduta la scorsa settimana nelle loro mani. Nella seconda citta' dell'Iraq, si susseguono gli incontri tra peshmerga curdi, esercito e governo con l'obiettivo di trovare una soluzione politica o militare, a patto che "si riduca al minimo il numero di morti tra civili", come spiega ad Aki-Adnkronos International una fonte del consiglio provinciale di Niniveh, di cui Mosul e' capoluogo, che ha preferito mantenere l'anonimato.
Secondo la fonte, nelle scorse ore, il governatore della provincia di Niniveh, Athil al-Nujayfi, ha incontrato a Talkhef - la citta' cristiana dove si e' insediato il nuovo governo locale a seguito dell'attacco dell'Isil - autorita' dell'esercito, il responsabile dei peshmerga e il capo dell'Asaish, le forze di sicurezza interne dei curdi.
Stando alla fonte, "i peshmerga hanno proposto di riprendere la zona ovest di Mosul e di spingere i jihadisti verso i quartieri orientali. Poi di costruire dei muri di cemento sui cinque ponti della citta' per evitare il ritorno dei militanti nei quartieri liberati per poi lasciar intervenire l'esercito". Il capo della polizia di Mosul, generale Khalid al-Hamdani, ha invece sottolineato che sono necessari "100 carri armati e blindati" per riprendere la citta'. "Alla fine dell'incontro - precisa la fonte - tutte le parti non hanno nascosto un certo malumore perche' non si e' arrivati a una soluzione a causa degli impedimenti sollevati di volta in volta dal governo o dall'esercito".