cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 11:42
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Iraq, Pinotti: "L'Italia può offrire aerei da rifornimento"

11 settembre 2014 | 16.46
LETTURA: 3 minuti

Il ministro della Difesa: "Nella lotta al terrorismo è fondamentale coinvolgere i Paesi arabi moderati''. Rischi per l'Italia? "L'attenzione resta alta". Obama: "Distruggeremo l'Is, caccia ai terroristi ovunque si trovino"

Un soldato curdo (Xinhua)
Un soldato curdo (Xinhua)

''L'Italia ha la possibilità di offrire degli aerei da rifornimento. E abbiamo addestratori molto bravi, come abbiamo dimostrato in molte missioni. Serve coordinamento non solo militare''. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervistata a Rainews24 in merito al piano Obama con cui l'America guiderà una vasta coalizione per respingere la minaccia terrorista.

''L'Isis sta facendo proseliti -ha sottolineato il ministro della Difesa- e ha un obiettivo: costruire un califfato. Anche militarmente si costituiscono come un'armata. Un progetto, questo, diverso da quello che ha Al Qaeda. E sono molto attenti alla strategia comunicativa''.

Nella lotta al terrorismo, ha rimarcato Pinotti, ''è fondamentale coinvolgere i Paesi arabi moderati''. Quanto ai rischi per l'Italia, il ministro della Difesa ha sottolineato che ''l'attenzione resta alta'' e che è fondamentale il ruolo dell'Intelligence nella prevenzione dei rischi.

''Il piano Obama mi pare adeguato", afferma all'Adnkronos Giacomo Stucchi, presidente del Copasir. "Occorre sconfiggere il fondamentalismo che si è radicato in quelle zone, capeggiato da Abu Bakr al Baghdadi, il 'Califfo' nero dello Stato islamico'', continua.

''Stiamo combattendo una battaglia a difesa dei valori occidentali -sottolinea il numero uno del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica- e serve l'impegno di tutti per sradicare dal Medio Oriente la bandiera nera dell'Is. Si tratta di una minaccia simmetrica che perciò va combattuta con un'offensiva bellica. E' fondamentale -spiega Stucchi- la collaborazione dell'intelligence dei diversi Paesi per ottenere i migliori risultati nella realizzazione degli obiettivi''.

''Sono certo -prosegue il presidente del Copasir- che i Servizi segreti forniranno supporto e informazioni che saranno fondamentali per il successo dell'operazione''. Infatti, fa notare il senatore della Lega, ''si tratterà di un'offensiva bellica tecnologica, e dunque risultano ancora più importanti le informazioni dell'intelligence su ubicazioni di particolari personaggi o indicazioni che permettano di salvare vite umane'' di persone che nulla hanno a che vedere con il conflitto in corso.

Il vice presidente del Copasir, Giuseppe Esposito, fa invece osservare che il fatto di aver "sempre teso la mano al popolo islamico", probabilmente ha evitato di subire "attacchi terroristici in Italia''.

Il parere di Andrea Margelletti, presidente del CeSi (Centro Studi Internazionali), è che ''una esclusiva offensiva militare contro l'Isis potrà portare risultati positivi solo nel brevissimo tempo: occorre riconquistare - sottolinea all'Adnkronos - le tribù sunnite della provincia di Al Anbar, che già in passato avevano combattuto contro Al Qaeda. I miliziani di queste tribù rappresentano l'ossatura del cosidetto esercito di Abu Bakr al Baghdadi''.

''Per questa ragione -rimarca l'analista- è quantomai opportuno che gli operatori dei Servizi di intelligence occidentali, prendano contatto con i leader locali, al fine di avere contezza del prezzo politico ed economico per un loro tradimento alla bandiera nera dell'Isis''. Margelletti taglia corto: ''Se non sarà possibile conquistare la fiducia dei leader di Al Anbar, è assai più probabile poterla affittare''.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza