(Aki) - Il premier iracheno Nuri al-Maliki non ha alcuna intenzione di dimettersi. Lo ha precisato il suo portavoce, Zuhair al-Nahar, replicando a quanti, in Iraq, negli Stati Uniti e altrove, chiedono al presidente Usa Barack Obama di porre le dimissioni di Maliki come condizione per un intervento militare in Iraq. In un'intervista al programma Radio 4 Today, sulla Bbc, Nahar ha affermato che l'Occidente dovrebbe sostenere il governo iracheno nella sua lotta contro i terroristi dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, invece di chiedere un cambio di governo. "Maliki - ha affermato - non ha mai fatto ricorso a tattiche settarie".
"Bisogna focalizzarsi - ha proseguito - su azioni urgenti, come il supporto aereo, logistico e di intelligence, per sconfiggere quei terroristi che rappresentano una grave minaccia alla stabilita' dell'Iraq e a quella di tutta la regione".
Ieri Dianne Feinstein, democratica della commissione Intelligence del Senato Usa, ha affermato che il governo di Maliki "deve andar via, se si vuole una riconciliazione", mentre il repubblicano John McCain ha chiesto a Obama di intervenire, ma "dicendo in modo chiaro a Maliki che il suo tempo e' scaduto". Anche molti politici iracheni, come il premier della regione autonoma del Kurdistan, Nechirvan Barzani, hanno accusato Maliki di attuare politiche settarie che hanno scatenato la crisi in corso nel paese e gli hanno chiesto di lasciare il potere, auspicando un governo di unita' nazionale.
