Razzi anticarro prodotti nell'ex Yugoslavia, ma anche armi leggere made in Usa, ottenute razziando i ribelli dell'Esercito siriano libero (Esl) e le caserme lasciate vuote dalle truppe irachene in fuga. E' composto principalmente da queste armi l'arsenale nelle mani dei jihadisti dello Stato Islamico (Is). A rivelarlo è un'indagine effettuata sul campo dagli esperti del Conflict Armament Research (Car).
Secondo il rapporto, gran parte dell'arsenale jihadista è composto da armamenti prelevati da centri dell'esercito iracheno e siriano. In alcuni scenari, inoltre, i miliziani jihadisti sono stati trovati in possesso dello stesso tipo di armi fornite dagli Stati Uniti e dai loro alleati ai ribelli siriani moderati che combattono il regime di Bashar al-Assad, evidentemente il bottino di battaglie vinte.
Per catalogare l'arsenale dell'Is, i team investigativi del Car sono stati embedded con le milizie curde in Iraq e Siria per 10 giorni a fine luglio. I ricercatori hanno potuto quindi constatare le armi dei jihadisti catturate al termine di scontri con i peshmerga. Oltre ai razzi anticarro prodotti nell'ex Jugoslavia, sono stati rinvenuti una manciata di fucili d'assalto made in Usa M16A4, due carri armati cinesi Type 80, un fucile da cecchino croato, una Glock 9mm e varie armi leggere di origine sovietica.
In un caso, alcune armi made in Usa sono state trovate dalle forze curde vicino a Ayn al-Arab, in Siria. Probabilmente - sottolinea uno degli investigatori del Car, Shawn Harris - sono state ottenute dall'Is dopo aver conquistato la città di Mosul, distante 480 chilometri circa. "Stanno trasportando queste armi in blocchi e hanno un solido approccio organizzativo nel muoverle da un luogo all'altro. Agiscono come professionisti", spiega Harris.
Secondo il Car, le armi tecnologicamente più avanzate nelle mani dell'Is finora documentate sono due lanciarazzi anticarro di origine yugoslava da 90mm noti come 'Osas', lo stesso modello di quelli trasferiti ai ribelli siriani lo scorso anno.
A marzo il governo Usa ha autorizzato la consegna di missili anticarro guidati ai ribelli siriani moderati, malgrado i timori che queste armi finissero nelle mani delle fazioni siriane estremiste.