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Iraq: Un Ponte per in prima linea per rifugiati in fuga da Mosul

12 giugno 2014 | 14.29
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Iraq: Un Ponte per in prima linea per rifugiati in fuga da Mosul

(Aki) - Hanno sospeso i progetti in favore delle minoranze e dei giovani a Mosul e si sono attivati per garantire la prima accoglienza dei profughi in fuga dalla citta' conquistata dall'Isis (lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante) i sei volontari italiani in Iraq con l'ong 'Un Ponte per...'. Lo spiega ad Aki - Adnkronos International il capo della missione, Marco Labruna, che dice che ''Un ponte per... si è attivato con le organizzazioni locali cristiane e yazide per rispondere all'emergenza con distribuzione di beni di prima necessità e tende. Siamo già presenti in queste comunità con diversi progetti da 7 anni ed è stato naturale cercare di rispondere ai bisogni immediati''.

Labruna spiega inoltre che ''il governo curdo con il supporto della comunita’ internazionale sta mettendo a punto un piano di emergenza per far fronte all’arrivo di circa 300mila sfollati da Mosul: circa 100mila sono già entrati nel governorato di Erbil e circa 200mila in quello di Dohuk tra il 9 e il 10 giugno''. Ma ''ci si aspetta che il numero di persone che necessitino assistenza aumentera’ nei prossimi giorni - continua - in maggioranza famiglie in condizioni economiche precarie. Circa duemila persone si sono stanziate nelle cosidette aree contese tra Mosul e Dohuk: Bartalah, al-Hamdaniah, Talkeef, Ba'shiqah e la diga di Mosul''. Inoltre ''nelle aree vicino Mosul abitate dalla minoranze sono fuggiti cristiani e yazidi. Nell'enclave cristiana di Qara Qosh sono arrivate 400 famiglie, circa tremila persone''.

Impegnato nell'assistenza, Labruna ammette che i colleghi iracheni di Un ponte per... ''che hanno parenti e amici a Mosul e nelle aree contese sono tutti molto preoccupati. In generale la situazione e’ molto confusa perche’ non si sa come evolvera’: e’ opinione condivisa che nei prossimi giorni ci saranno dei cambiamenti sostanziali, ma non si sa se in meglio o in peggio. Tanto dipendera’ dalla reazione del governo centrale iracheno''. Intanto oggi è saltata per assenza di quorum la votazione al Parlamento di Baghdad sullo stato di emergenza chiesto dal presidente Jalal Talabani e dal primo ministro Nuri al-Maliki.

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