(Aki/Washington Post) - ''Siamo qui per far vedere che stiamo con i nostri leader e che se ci sara' un appello per unirsi al jihad noi ci saremo'', ha detto il 17enne Seyed Jaffari, pronto a diventare ''martire per l'Iraq''. Una fatwa emessa la scorsa settimana dall'ufficio del grande ayatollah Ali al-Sistani ha gia' chiesto di imbracciare le armi contro la minaccia rappresentata dagli estremisti sunniti dell'Isil.
''L'aiuto iraniano non consiste nell'invio di forze o armi. E' un sostegno a livello spirituale'', ha commentato Mohamed Majed Abas Al-Sheikh, ambasciatore iracheno a Teheran, che ieri ha partecipato alla manifestazione e che ha negato che in Iraq siano arrivati dal poroso confine combattenti iraniani.
La comunita' sciita irachena in Iran conta poco meno di 250mila persone, secondo i dati forniti dai suoi stessi leader. All'iniziativa di ieri hanno partecipato molti iracheni fuggiti dalla patria all'epoca di Saddam Hussein.