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Sanremo: Irene Grandi, torno con un brano sul coraggio di cambiare

11 febbraio 2015 | 13.13
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La cantautrice in gara al Festival con 'Un vento senza nome', che è anche il titolo del nuovo album di inediti in uscita il 12 febbraio. Irene torna al festival per la terza volta dopo il secondo posto ottenuto nel 2000 con 'La tua ragazza sempre' (un brano scritto da Vasco Rossi) e dopo la partecipazione del 2010 con 'La cometa di Halley'

di Antonella Nesi

"E’ una canzone tutta al femminile, che rivela il mio lato più profondo; parla di coraggio e della forza di aprirsi a nuovi orizzonti. Musicalmente è sorprendente. Il pianoforte ha il tocco inconfondibile di Stefano Bollani. Dopo 5 anni tornare a Sanremo con 'Un vento senza nome' mi è sembrato un modo emozionante per ritrovare il pubblico". Così Irene Grandi parla del brano con cui è in gara al Festival di Sanremo, per la terza volta dopo il secondo posto ottenuto nel 2000 con 'La tua ragazza sempre' (un brano scritto da Vasco Rossi) e dopo la partecipazione del 2010 con 'La cometa di Halley'.

Ma 'Un vento senza nome' è anche il titolo del nuovo album della cantautrice toscana, che esce durante il festival, il 12 febbraio, su etichetta Sony, con 11 brani inediti che raccontano una nuova Irene.

Il disco nasce da un percorso della musicista che risale a 5 anni fa dopo aver realizzato un sogno musicale assieme a Stefano Bollani (il disco solo piano e voce 'Irene Grandi & Stefano Bollani') e dopo l’incontro artistico con Cristina Donà, che firma il brano d'apertura dell'album 'A memoria' e un'altra canzone del disco 'Una canzone che non ricordo più'. Irene ammette che per 'Un Vento senza nome' fondamentale è stata la collaborazione con il produttore Saverio Lanza, "il produttore ideale -dice l'artista- per questo nuovo progetto: nonostante lo conoscessi da moltissimi anni, il nostro rincontro è arrivato proprio quando i tempi erano maturi per costruire un lavoro nuovo sin dalle basi. Saverio, infatti, ha saputo interpretare i miei spunti musicali e valorizzare i miei testi, proponendomi poi i musicisti più adatti a creare un nuovo sound", sottolinea Irene.

L'arrivo del nuovo album è coinciso anche con un cambio di management per la cantautrice: "Francesco Barbaro, mio nuovo manager, si è interessato a me non solo come interprete ma soprattutto come autrice", rileva.

Insomma per Irene, questo è un disco che, a partire dagli incontri che lo hanno reso possibile, racconta come spesso "nella vita nulla avviene per caso". "Per rendersene conto, a volte è necessario allontanarsi da una vita frenetica, affollata da mille impegni -spiega Irene- E' importante fermarsi a guardare e ci si accorge che le esigenze, i desideri e le aspirazioni cambiano mentre la mente e il cuore cominciano a viaggiare su un’altra lunghezza d’onda. Conseguentemente, anche le persone e le situazioni intorno cambiano e si sintonizzano con noi".

'A memoria', il brano che dà inizio all’album, scritto appunto da Cristina Donà, è un pop raffinato e dolce che valorizza al meglio la voce di Irene Grandi, perfetto per iniziare questo viaggio musicale. Quando si conoscono a memoria tutti i piccoli gesti e i particolari di una persona non ci sono dubbi: è vero amore ("A memoria ti saprei dire -canta Irene- quante ciglia hai/a memoria potrei disegnare la tua faccia assorta mentre stai leggendo hai/ quell’espressione di chi sa viaggiare, di chi sa arrivare").

"Il mondo intorno a noi cambia a seconda della nostra disposizione d’animo". Questa intuizione, avuta da Irene in un giorno di pioggia, ha dato vita al secondo brano dell’album, 'C’est la vie', un riff di chitarra vivace e un funk travolgente.

Dopo il brano sanmerese, seguono nella tracklist le sonorità inglesi di 'Settimo cielo', l'atmosfera settembrina di 'Casomai' (con l’apparire di un arcobaleno che sorprende per la sua bellezza pur svelando la fugacità dell’attimo), la bossa nova che riecheggia in 'Cuore bianco' (scritta da Marco Parente e dedicata all’aspirazione di ognuno di noi all’infinito), 'Un brano d’altri tempi' che svela sin dal titolo lo sguardo rivolto agli anni '60 (scritto da Cristina Donà e Saverio Lanza e di nuovo con il pianoforte di Bollani), l'anima gioiosa e un po' dance di 'Stato di gratitudine', la tradizione mediterranea contaminata da suoni elettronici di 'Roba Bella' (scritta con Marco e Saverio Lanza), il messaggio positivo di 'Un'alternativa' (scritta da Irene Grandi insieme al cantautore David Florio e coprodotta con Massimo Barbieri), per finire con 'Sé', "un brano nato da un loop di pianoforte suonato da Stefano Bollani durante un’improvvisazione ad un concerto del 2012" il cui Irene si pone l'eterna domanda: chi siamo? E canta: "Io non sono la mia bocca, né le mie parole/ tu non sei i tuoi occhi che guardano/noi non siamo la nostra città, la nostra auto, le nostre cose, i nostri desideri/perfino i nostri pensieri, noi non siamo/perfino l’amore che emaniamo".

Alla pubblicazione dell'album seguirà un tour teatrale che partirà dall'Obihall di Firenze il 7 maggio, per proseguire al Teatro Novelli di Rimini (9 maggio), e ancora al Teatro Palazzo di Bari (12 maggio), all'Auditorium Parco della Musica a Roma (13 maggio), al Toniolo di Mestre (15 maggio), alla Fenice di Senigallia (16 maggio), al teatro della Concordia di Venaria Reale – Torino (21 maggio), al Comunale di Carpi – MO (22 maggio), all'Auditorium Santa Chiara di Trento (24 maggio) per concludersi a Milano al Teatro Dal Verme il 25 maggio.

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