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Is al centro del vertice in Vaticano: il Papa convoca i nunzi mediorientali

30 settembre 2014 | 16.46
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Il summit dal 2 al 4 ottobre anche con i rappresentanti della Santa Sede all'Onu e i prefetti di diversi dicasteri della Curia Romana. Parolin: "Lecito e urgente l'uso proporzionato della forza" per fermare l'aggressione del terrorismo

ll segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, all'Onu
ll segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, all'Onu

La situazione in Medio Oriente e l'azione terroristica dell'Is (Stato Islamico) saranno al centro del vertice dal 2 al 4 ottobre in Vaticano che vedrà riuniti con Papa Francesco - che li riceverà in udienza il primo giorno - tutti i nunzi apostolici mediorientali, i vertici della Segreteria di Stato vaticana, i rappresentanti della Santa Sede all'Onu e i prefetti di diversi dicasteri della Curia Romana.

Nel dare notizia del vertice, il portavoce del Vaticano padre Federico Lombardi specifica che parteciperanno tutti i sette nunzi apostolici mediorientali in Egitto, Israele-Gerusalemme-Palestina, Giordania-Iraq, Iran, Libano, Siria e Turchia; i rappresentanti della Santa Sede presso le sedi Onu di New York e di Ginevra e presso l'Unione Europea.

Per quanto riguarda la Segretaria di Stato vaticana, saranno presenti il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, il sostituto monsignor Angelo Becciu, il segretario e il sottosegretario per i rapporti con gli Stati monsignor Dominique Mamberti e monsignor Antoine Camilleri. Ci sarà anche il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli che è stato inviato speciale di Papa Francesco in Medio Oriente.

In attesa del vertice il cardinale Pietro Parolin è intervenuto all'Assemblea generale dell'Onu sull'Is . "E' lecito e urgente, per fermare l'aggressione, ricorrere all'azione multilaterale e ad un uso proporzionato della forza", ha detto Parolin sottolineando che "abbiamo la responsabilità di proteggere i più deboli".

Nel suo intervento, pronunciato ieri quando in Italia era già notte e ripreso oggi da Radio Vaticana, Parolin ha espresso la sua "delusione perché fino ad ora la comunità internazionale si è caratterizzata per le sue voci contraddittorie e addirittura di silenzio, per quanto riguarda i conflitti in Siria, in Medio Oriente e in Ucraina. Qui all'Onu, non posso non menzionare i molti cristiani e le minoranze etniche, che negli ultimi mesi hanno subito la persecuzione atroce in Iraq e Siria".

Per il Segretario di Stato vaticano "le loro richieste devono essere per noi un impegno costante a rispettare e promuovere la dignità di ogni singola persona, come voluta e creata da Dio. E' fondamentale - ha detto infine il cardinale Parolin, concludendo il suo intervento - che ci sia un'unità d'azione per il bene comune, evitando il fuoco incrociato di veti", auspicando "un'azione rinnovata delle Nazioni Unite".

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