cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 08:42
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Isole contese: guerra a colpi di crociere scontate tra Vietnam e Cina

05 giugno 2015 | 12.31
LETTURA: 3 minuti

Per 800 dollari Hanoi offre una vacanza di sei giorni tra gli isolotti egli atolli delle isole più contestate dell'Asia, per vivere l'orgoglio nazionale e la consapevolezza della sovranità marittima sul territorio

Un atollo delle Isole Spratly
Un atollo delle Isole Spratly

Va avanti, questa volta a colpi di crociere super scontate, la disputa per le Isole Spratly, un arcipelago del Mar Cinese Meridionale conteso tra Vietnam, Filippine, Cina, Malesia, Taiwan e Brunei. Hanoi sta infatti offrendo a centinaia di vietnamiti la possibilità di trascorrere la vacanza di una vita ad un prezzo molto conveniente: 800 dollari per sei giorni tra gli isolotti egli atolli delle isole più contestate dell'Asia, che comprendono anche battute di pesca notturna, la visita di un faro e l'assaggio dei frutti di mare locali. Una mossa che rischia di alimentare ulteriormente la tensione con Pechino.

Secondo il sito web del governo di Ho Chi Minh City, la nave da crocierà avrà camere vip e si potrà atterrare su di essa con elicotteri privati. L'offerta formulata è formulata in modo da non mascherare molto i dissapori con la Cina, anzi mette in luce l'audace programma di rivendicazione del Vietnam di fronte alla crescente imposizione di Pechino. "Viaggiare a Truong Sa (nome vietnamita delle Isole Spratly)... significa compiere il grande viaggio di una vita, facendo vivere l'orgoglio nazionale e la consapevolezza della sovranità marittima sacra sul territorio", si legge sulla promozione.

La crociera rispecchia quelle offerte dalla Cina su navi come la "Coconut Princess" e rappresenta la volontà del Vietnam di inserire le Spratlys nella propria mappa del turismo, che il prossimo anno potrebbe comprendere anche collegamenti aerei di linea.

"L'uso di turismo per sostenere la legittimità delle rivendicazioni su territori contesi non è nuova", ha spiegato Euan Graham, direttore del Programma di Sicurezza Internazionale presso il Lowy Institute for International Policy di Sydney. "Ma nel contesto delle attuali tensioni crescenti tra gli Stati Uniti e la Cina sulle isole Spratly, non è utile avere un nuovo ciclo di "colpetto per colpetto" nella vicenda".

Ricco di giacimenti petroliferi e via cruciale per il trasporto marittimo, l'arcipelago delle isole Spratly è rivendicato oltre che da Pechino anche da Vietnam, Brunei, Filippine, Malaysia e Taiwan. Nei mesi scorsi è stata denunciata la crescente presenza cinese nell'area, dove sarebbero state costruite diverse isolette artificiali per ricavarne delle piste d’atterraggio e approdi di navi.

Un piano di espansione che ha messo in allerta gli Stati Uniti, con il segretario americano alla Difesa Ashton Carter che ha intimato alla Cina di "fermare immediatamente e permanentemente le costruzioni" e ha ribadito l'intenzione americana di "volare, navigare e operare ovunque lo permetta la legge internazionale". "Trasformare rocce sotto il pelo dell'acqua in un campo d'atterraggio non comporta diritti di sovranità", ha aggiunto il capo del Pentagono.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza