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Medio Oriente

Israele-Gaza, regge la tregua: Hamas rivendica "vittoria"

21 maggio 2021 | 07.18
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Dopo 11 giorni di battaglia, il cessate il fuoco dalla notte. Il bilancio: 243 palestinesi e 12 israeliani morti

Afp
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E' in vigore dalle 2 di notte e sembra reggere la tregua raggiunta con la mediazione dell'Egitto tra Israele e Hamas dopo undici giorni di battaglia. Fino all'alba non sono stati segnalati lanci di razzi dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele e, riporta il Times of Israel, non ci sono notizie di raid israeliani nell'enclave palestinese controllata da Hamas. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha annunciato con un tweet che si recherà "nella regione nei prossimi giorni" per colloqui con il capo della diplomazia israeliana, Gabi Ashkenazi, con leader israeliani, palestinesi e regionali. Secondo il sito di notizie Walla, nella missione annunciata per i prossimi giorni Blinken in Israele, Cisgiordania, Egitto e Giordania. Sarà il primo tour nella regione da quando ha assunto l'incarico.

Israele ha quindi riaperto il valico di Kerem Shalom, tornando a consentire il trasferimento di beni nella Striscia di Gaza, riferisce ancora il Times of Israel. L'apertura del valico consente l'arrivo di aiuti umanitari nell'enclave palestinese.

Nelle scorse ore con un tweet l'inviato Onu per il Medio Oriente, Tor Wennesland, ha accolto con favore "il cessate il fuoco tra Gaza e Israele", fatto le condoglianze "alle vittime della violenze e ai loro cari" e ringraziato "Egitto e Qatar per gli sforzi messi in atto, in stretto contatto con l'Onu, per riportare la calma". "Ora - ha aggiunto - può iniziare il lavoro di costruzione della Palestina".

E il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, in una serie di tweet ha ringraziato il presidente americano Joe Biden "per il suo ruolo" per il successo dell'iniziativa egiziana per il cessate il fuoco.

Hamas rivendica: "Vittoria"

Hamas ha rivendicato la "vittoria" e migliaia di persone, riferisce al Jazeera, sono uscite in strada a celebrare il cessate il fuoco nei Territori Palestinesi. "Oggi la resistenza dichiara vittoria sui nemici", ha detto Khalil al-Hayya, numero due di Hamas a Gaza, come riporta il Jerusalem Post. Il Times of Israel parla di migliaia di persone radunate stamani a Khan Yunis, nel sud della Striscia, fuori dalla casa di Mohammed Deif, capo del braccio armato di Hamas. Per Ali Barakeh, della Jihad Islamica, la tregua è una sconfitta per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e una "vittoria per il popolo palestinese". Anche Hezbollah, il gruppo sciita libanese, ha elogiato "la storica vittoria" dei palestinesi dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco tra le fazioni. "Hezbollah si congratula con l'eroico popolo palestinese e la sua coraggiosa resistenza per la storica vittoria ottenuta contro il nemico sionista", ha dichiarato il gruppo filo-iraniano in una nota.

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha intanto annunciato che denuncerà di nuovo al Tribunale dell'Aja i leader israeliani responsabili dell'attacco a Gaza. Lo ha annunciato il primo ministro dell'Anp, Mohammad Shtayyeh, citato dall'agenzia di stampa palestinese 'Wafa'. Secondo Shtayyeh, negli 11 giorni di offensiva contro l'enclave palestinese Israele ha commesso "crimini orribili" come "uccisioni e genocidio" e nei bombardamenti sono state "completamente distrutte oltre 20 famiglie". Il premier dell'Anp ha quindi elogiato gli sforzi internazionali e la mediazione egiziana che ha portato all'accordo di cessate il fuoco.

Lo scorso marzo la Corte penale internazionale dell'Aja ha avviato un'indagine su possibili crimini di guerra commessi da Israele e dalle fazioni palestinesi durante il conflitto a Gaza del 2014.

A Gaza distrutti oltre 100 km di tunnel di Hamas

Le forze israeliane hanno confermato di aver distrutto più di 100 chilometri della rete di tunnel nella Striscia di Gaza e di aver ucciso 225 elementi di Hamas e della Jihad islamica palestinese, compresi 25 comandanti, durante gli 11 giorni di battaglia nell'ambito dell'operazione 'Guardiano delle mura'. Lo riportano i media israeliani.

I militari hanno anche confermato la distruzione di centinaia di basi di lancio per i razzi e la relativa infrastruttura, con un "duro colpo" per Hamas e la Jihad Islamica in termini di capacità di fabbricazione dei razzi, oltre alla distruzione di decine di strutture e di vari edifici che il braccio armato di Hamas è accusato di aver utilizzato.

Israele verso il ritorno alla normalità

In Israele quindi si avvicina la revoca di alcune delle restrizioni imposte come misure d'emergenza con limitazioni nella vita quotidiana per la popolazione del sud e del centro del Paese. Il portavoce delle forze israeliane (Idf), Hidai Zilberman, ha spiegato - come riporta il Times of Israel - che nelle prossime ore il Comando del fronte interno dovrebbe rimuovere alcune delle restrizioni, diverse delle quali in vigore dall'inizio delle ostilità, lo scorso 10 maggio. Nessun cambiamento invece, almeno per il momento, per le forze di terra delle Idf e altri rinforzi dispiegati al confine con Gaza.

I numeri del conflitto, il bilancio delle vittime

Dopo 11 giorni di lanci di razzi e raid aerei, Israele e Hamas nella notte hanno fermato le ostilità annunciando la conclusione delle rispettive operazioni militari, 'Guardiano del Muro' e 'Spada di Gerusalemme'. Secondo il 'Times of Israel', dal 10 maggio - data di inizio dei combattimenti - circa 4mila razzi sono stati sparati dalle fazioni armate palestinesi contro il territorio israeliano e centinaia sono caduti all'interno della Striscia di Gaza. Le Idf hanno comunicato che il 90% dei razzi diretti contro aeree abitate è stato intercettato dal sistema Iron Dome.

Nello Stato ebraico si contano 12 morti, nove israeliani e tre lavoratori stranieri (due della Thailandia e uno dell'India). Due delle vittime hanno perso la vita a causa delle ferite riportate durante la fuga verso i rifugi, le altre sono morte a cause dell'impatto diretto dei razzi. In aggiunta, oltre 350 persone sono rimaste ferite.

Sul lato palestinese, il ministero della Sanità di Hamas ha riportato il decesso di 243 persone, tra cui 66 minori, ed il ferimento di oltre 1.600 persone in migliaia di raid israeliani sulla Striscia. Secondo alcuni analisti, tuttavia, il bilancio sarebbe sottostimato. Le Idf hanno riferito di aver eliminato durante 'Guardiano del Muro' 225 operativi di Hamas e della Jihad Islamica. Per l'esercito israeliano, inoltre, diverse vittime civili a Gaza sarebbero state provocate dai razzi lanciati dalle fazioni palestinesi e caduti per errore nella Striscia.

Guterres: "Parti rispettino cessate il fuoco"

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha salutato il cessate il fuoco tra Israele e Hamas entrato in vigore nella notte. "Accolgo con favore il cessate il fuoco tra Gaza e Israele dopo 11 giorni di conflitto", ha dichiarato Guterres, incontrando la stampa presso il Palazzo di Vetro a New York.

Il segretario generale dell'Onu ha citato gli sforzi di Egitto e Qatar per il raggiungimento del cessate il fuoco, inoltre, ha esortato la comunità internazionale a cooperare con le Nazioni Unite per la ricostruzione dei Territori palestinesi. Per Guterres, i leader israeliani e palestinesi hanno la responsabilità di rilanciare un dialogo serio.

Borrell: "Soluzione due Stati è di massima importanza"

"Ripristinare un orizzonte politico verso una soluzione a due Stati è ora della massima importanza. L'Ue è pronta a sostenere pienamente le autorità israeliane e palestinesi in questi sforzi". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell. "L'Unione Europea accoglie con favore l'annunciato cessate il fuoco che pone fine alle violenze a Gaza e nei dintorni", ha aggiunto Borrell in una nota, nella quale si elogia il ruolo avuto da Egitto, Qatar, Nazioni Unite e Stati Uniti.

"Siamo sconvolti e ci rammarichiamo per la perdita di vite umane negli ultimi 11 giorni. Come l'Ue ha costantemente ribadito, la situazione nella Striscia di Gaza è stata a lungo insostenibile - ha aggiunto - Solo una soluzione politica porterà una pace sostenibile e porrà fine una volta per tutte al conflitto israelo-palestinese".

Il cessate il fuoco

Il gabinetto di sicurezza di Israele ha votato ieri per accettare il cessate il fuoco con Gaza. L'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha reso noto con una dichiarazione che il gabinetto di sicurezza ha deciso di accettare la proposta egiziana per "un cessate il fuoco reciproco" con Hamas "senza nessuna pre-condizione".

Secondo quanto riportano i siti israeliani, i ministri hanno votato all'unanimità in favore del cessate il fuoco dopo che i vertici militari hanno indicato che Israele negli 11 giorni di campagna di bombardamenti ha centrato tutti i possibili obiettivi militari nel conflitto con Hamas a Gaza. "Hamas ha subito gravi perdite ed è stata scoraggiata", è stato detto ai ministri durante la riunione, secondo quanto riporta Ynet.

Anche Hamas ha poi confermato la "tregua reciproca e simultanea" a partire dalle 2 di oggi.

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