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Istat, aumenta fiducia consumatori ma in calo per imprese

27 settembre 2019 | 11.25
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A settembre l'Istituto di Statistica stima un contenuto aumento dell'indice a 112,2 mentre per le aziende scende a 98,5. Per le associazioni Unc e Codacons è "l'effetto del Governo Conte-Bis"

(foto Adnkronos/Cristiano Camera)
(foto Adnkronos/Cristiano Camera)

Anche se in maniera contenuta, sale a settembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori che l'Istat stima in crescita da 111,9 a 112,2, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra invece un lieve calo, da 98,8 a 98,5. L'incremento dell’indice di fiducia dei consumatori, rileva l'Istituto, è la sintesi di andamenti eterogenei delle sue componenti: il clima economico registra un calo passando da 127,7 a 127,0 mentre il clima corrente rimane stabile a quota 110,0; si rileva, invece, un aumento sia per la componente personale sia per quella futura (da 107,0 a 107,8 e da 115,5 a 116,8, rispettivamente). Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia mostra andamenti differenziati nei diversi comparti.

Nella manifattura e nel commercio al dettaglio è in diminuzione (da 99,6 a 98,8 e da 109,9 a 107,6, rispettivamente) mentre è in aumento nei servizi (da 97,4 a 98,5) e, soprattutto, nelle costruzioni (da 140,4 a 143,2). Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera il peggioramento è condizionato da una dinamica negativa sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese di produzione; i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Nelle costruzioni l’evoluzione positiva dell’indice è determinata da un deciso miglioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sull’occupazione.

Nel comparto dei servizi si segnala il miglioramento dei giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento degli affari; le attese sugli ordini sono invece in deterioramento. Per quanto attiene il commercio al dettaglio, il calo dell’indice di fiducia sintetizza giudizi sulle vendite e sulle scorte in marcato peggioramento a cui si unisce un aumento delle attese sulle vendite. Si segnala che l’indice di fiducia è in diminuzione sia nella grande distribuzione sia in quella tradizionale.

L'Istat commenta che a "settembre 2019 la ripresa del clima di fiducia dei consumatori deriva in particolare da un miglioramento della valutazione della situazione personale e delle prospettive future". L'Istituto sottolinea che "per le imprese si registra invece un nuovo indebolimento del clima di fiducia. La flessione di settembre è trainata dal settore manifatturiero, in calo per il quarto mese consecutivo, e dal commercio al dettaglio. I segnali positivi riguardano il settore dei servizi e, soprattutto, il comparto delle costruzioni".

In questo quadro, le associazioni dei consumatori Codacons e Unc sottolineano l'effetto trainante del Governo Conte Bis. "Come tradizione, con la nascita di un nuovo Esecutivo gli italiani confidano in un cambiamento e guardano con rinnovata speranza al futuro" ma "il problema è mantenere questa fiducia e non tradirla" osserva il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, parla di "elevate aspettative delle famiglie" dal cambio di esecutivo ma avverte che sulle imprese grava invece la preoccupazione dell'aumento dell'Iva. "Si deve fare di tutto per evitare l’incremento dal 2020" afferma Rienzi.

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