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Istat, continua ripresa pil Eurozona ma rischi ribasso

12 gennaio 2016 | 12.53
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AFP PHOTO / OLI SCARFF - AFP
AFP PHOTO / OLI SCARFF - AFP

La ripresa dell’Eurozona dovrebbe continuare a un ritmo moderato: il Pil è previsto aumentare dell’1,5% nel 2015 e dello 0,4% congiunturale nel primo e secondo trimestre del 2016. Lo rileva l'Istat nell'Eurozone economic outlook, elaborato congiuntamente con il tedesco Ifo e il francese Insee, in cui si mette in guardia contro i rischi che incombono sulla crescita per le tensioni in Medio Oriente e le incertezze sull'andamento dell'economia cinese.

"I rischi al ribasso riguardano principalmente le tensioni geopolitiche. L’acuirsi del conflitto mediorientale porterebbe sia a un ampliamento dell’incertezza degli operatori economici sia a una marcata ripresa del prezzo del petrolio", avverte l'istat. "L’evoluzione del commercio mondiale potrebbe risentire in misura maggiore dell’evoluzione dell’economia cinese, la cui trasformazione da una economia basata su esportazioni e investimenti a una trainata dai consumi, potrebbe avvenire con minore gradualità di quanto ipotizzato, con effetti sulle allocazioni di capitale tra i paesi. Questo processo intensificherebbe le attuali turbolenze sui mercati finanziari", aggiunge l'Istituo di statistica.

Sono comunque i consumi privati a rappresentare la componente principale della crescita, sostenuti dalla caduta del prezzo del petrolio e dall’incremento dei redditi da lavoro. Anche i consumi pubblici sono previsti in aumento trainati, in particolare in Germania, da una politica fiscale espansiva. Le favorevoli condizioni di accesso al credito, unitamente all’incremento del grado di utilizzo degli impianti, costituiranno un incentivo alla ripresa degli investimenti nei primi due trimestri del 2016.

Dovrebbe inoltre accelerare l'inflazione: sulla base di un prezzo del petrolio a 35 dollari al barile e una stabilizzazione del cambio del dollaro a 1,08 sull’euro, l’inflazione è prevista aumentare moderatamente a +0,5% nel primo trimestre 2016 e +0,4% nel secondo trimestre, sotto l'influenza di fattori interni.

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