Roma, 11 mar. (Labitalia) - Nel quarto trimestre del 2013 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,9% nei confronti del quarto trimestre del 2012. E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse dall'Istat.
La stima preliminare diffusa il 14 febbraio scorso, evidenzia l'istituto di statistica, aveva rilevato la stessa variazione congiunturale e una diminuzione tendenziale dello 0,8%. Il quarto trimestre del 2013 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2012. Nel 2013 il pil corretto per gli effetti di calendario è diminuito dell'1,8%. E' quanto emerge dalle rilevazioni dell'Istat, nel segnalare che il 2013 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al 2012. La variazione acquisita per il 2014 è pari a +0,1%.
Nel quarto trimestre del 2013 il pil è tornato positivo dopo nove trimestri, cioè oltre 2 anni. Come emerge, infatti, dal prospetto diffuso oggi dall'Istat, bisogna riandare al secondo trimestre del 2011 per rilevare un trimestre in crescita su base congiunturale. Rispetto al trimestre precedente, gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,9%, mentre i consumi finali nazionali sono rimasti invariati. Le importazioni sono aumentate dello 0,2% e le esportazioni dell'1,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,1 punti percentuali alla crescita del pil: è stato nullo il contributo dei consumi delle famiglie e della spesa della Pubblica amministrazione (PA), mentre quello degli investimenti fissi lordi è stato positivo per 0,1 punti. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente (-0,4 punti percentuali), mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto positivo per 0,3 punti percentuali. Il valore aggiunto ha segnato una variazione congiunturale positiva nell'agricoltura (0,8%) e nell'industria in senso stretto (0,1%), nulla nei servizi e negativa (-0,7%) nelle costruzioni. In termini tendenziali, il valore aggiunto è diminuito in tutti i comparti ad eccezione dell'agricoltura.