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Ita, al via privatizzazione: per vecchia Alitalia storia di 'fumate nere'

11 febbraio 2022 | 17.42
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(Fotogramma)
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E' appena nata e già apre le porte ai privati. A poco meno di 5 mesi dal decollo, il Governo accende i motori per il processo di vendita di Ita Airways. Il disco verde è arrivato dal Consiglio dei ministri che ha preso in esame il dpcm che traccia rotta dell'operazione: può prevedere un'offerta pubblica o una vendita diretta, con l'azionistaTesoro, ora proprietario al 100%, che rimarrà, in una prima fase, con una quota minoritaria e non di controllo mentre, in una seconda fase, potrà vendere l'intera quota. E, come ha indicato il ministro dell'Economia Daniele Franco, non ci sono tempi predeterminati.

Fatto sta che ora la privatizzazione entra nel vivo e, almeno per Ita, non dovrebbe ripetersi la storia dei tentativi falliti o non proprio fortunati della vecchia Alitalia, anche perché, date le sue dimensioni, l'aviolinea non potrà reggere da sola sul mercato.

Per l'ex compagnia di bandiera, la prima privatizzazione risale al 1996 con la cessione da parte dello Stato del 37% e la quotazione in borsa. L'operazione finanziaria successivamente viene affiancata da una industriale che porta all'alleanza con Klm. Una stagione proficua e intensa ma molto breve dal momento che nell'aprile del 2000 gli 'olandesi volanti' annunciano il divorzio da Alitalia. Devono passare diversi anni, segnati da un crescendo di difficoltà e bilanci in perdita, prima che il dossier della privatizzazione torni sul tavolo del governo. A riaprire i giochi sarà il Governo Prodi che nell'ottobre nel 2006 dà il via all'iter per la cessione del controllo della società. Alitalia sta vivendo «il momento più difficile della sua storia. La situazione è completamente fuori controllo. Serve una soluzione per evitare il fallimento», avverte Romano Prodi.

Parte la gara. Nel febbraio 2007 arrivano le prime manifestazioni di interesse. In pista ci sono la Ap Holding di Carlo Toto, il fondo Management & Capitali di Carlo De Benedetti, i fondi Usa MatlinPatterson Global Advisers e Texas Pacific Group (Tpg) e la russa Aeroflot. La rosa si restringe, nel passaggio successivo delle offerte preliminari non vincolanti: Tpg, Aeroflot e Ap Holding presentano le offerte preliminari non vincolanti. Ma dei tre non ne rimane nessuno a a luglio il Tesoro annuncia che la gara è fallita.

In autunno si ritenta. il board di Alitalia annuncia che verificherà le manifestazioni di interesse di Aeroflot, Air France-Klm, Ap Holding, della cordata Baldassarre, di Lufthansa e Tpg. Ma è con il colosso franco-olandese che verrà avviata la trattative in esclusiva destinata a naufragare nel pieno della campagna elettorale delle politiche del 2008. Air France-Klm si ritira e scendono in campo i 'capitani coraggiosi' che faranno decollare la Cai, compagnia tutta italiana. Alitalia diventa così privata ma la sua rotta non sarà meno travagliata di quella pubblica.

Nel giro di pochi anni, Cai cerca un nuovo partner. E nel 2014 arriva Etihad, il cavaliere bianco di Abu Dhabi, che entra nella compagnia con il 49% (di più non può salire dal momento che, essendo un vettore extraeuropeo, Alitalia perderebbe i diritti di volo). Anche Alitalia Sai ha vita breve. Nel 2017 la compagnia è di nuovo al collasso. A maggio arriva l’amministrazione straordinaria con la terna formata da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

Riparte la procedura di vendita con la pubblicazione, a maggio, del bando per le manifestazioni di interesse per la vendita mentre intanto arriva una iniezione di liquidità con un prestito ponte statale di 900. Lo scenario cambia ancora dopo le elezioni politiche del 2018 con l'insiediamento del governo giallo-verde che affronta il dossier Alitalia. Ora lo Stato è pronto tornare azionista di Alitalia, grazie a una newco con una dotazione iniziale di almeno 2 miliardi. A fare da regia all'operazione vengono chiamate le Fs che si mettono alla ricerca di un partner industriale. Si tratta con Atlantia, con Delta che però non intende andare oltre la quota del 10%. Si attendono le mosse di Lufthansa e c'è l'interesse di Easyjet. Ma alla fine l'operazione di salvataggio non decolla e neanche questa volta si arriva a una soluzione di mercato.

Cambiano, intanto, i vertici della compagnia in amministrazione straordinaria. I tre commissari Enrico Laghi, Stefano Paleari e Daniele Discepolo, subentrato a Gubitosi nominato ad di Tim, si dimettono e a fine 2019 viene nominato commissario Giuseppe Leogrande. Il 5 marzo 2020 viene pubblicato il nuovo bando di vendita. A manifestare interesse per tutto o un pezzo della società, in particolare una cordata guidata da Almaviva, Synergy Group di German Efromovich e USAerospace. Ma con lo tsunami che si abbatte con la pandemia sul trasporto aereo, per Alitalia comincia tutta un'altra storia che porterà alla nascita di Ita.

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