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Ita, Tarlazzi (Uilt), 'bene ricerca partner ma non sia operazione cassa'

12 febbraio 2022 | 15.55
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Ita Airways ha bisogno di un partner che la rafforzi e la privatizzazione dovrà essere un'operazione industriale, e non finanziaria, per assicurare lo sviluppo della compagnia. In questa partita, sarebbe preferibile che lo Stato rimanesse nel capitale ma ancora più importante e fondamentale è che "faccia, quello che non ha fatto finora, e cioè svolgere un ruolo di regolazione, indirizzo e controllo sul settore". All'indomani del disco verde dato dal governo al percorso di vendita dell'aviolinea detenuta al 100% dal Tesoro, sono questi i punti fermi che fissa il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi.

"L'apertura della data room è un passaggio molto importante per arrivare a individuare il partner più adeguato che sappia valorizzare la compagnia e anche il mercato italiano. Sappiamo bene che Ita è una compagnia troppo piccola in termini di flotta, di network e di occupazione e solo con una partnership potrà tornare a rivestire il ruolo di major sul mercato", dice Tarlazzi parlando con l'Adnkronos. Quanto ai potenziali acquirenti, il numero uno della Uilt vede con favore l'eventuale ingresso di Msc in cordata con Lufthansa. Un binomio preferibile alla sola Lufthansa che, avverte "potrebbe essere interessata solo al mercato italiano e non a un vero rilancio della compagnia".

Diversamente, la presenza di Msc "darebbe un'impronta industriale all'operazione sviluppando le sinergie sia sul cargo che sui passeggeri", sottolinea Tarlazzi. "Il fattore decisivo deve essere quello di una scelta che assicuri un progetto di sviluppo industriale e non privilegi quello finanziario". Per questo, "è bene prendersi tutto il tempo necessario per scegliere il partner migliore. Serve un'attenzione approfondita: il mercato del trasporto aereo ripartirà presto e bisogna essere preparati e pronti a cogliere tutte le opportunità di crescita e penetrazione dei mercati".

'Stato ha agito peggio di un privato - grazie a sindacato recuperati livelli salariali personale'

C'è poi il nodo relativo al presenza dello Stato nella futura compagine azionaria di Ita. La rotta prospettata ieri dal Governo prevede che il Tesoro rimanga con un quota minoritaria e non di controllo e in una fase successiva potrebbe uscire del tutto dal capitale. "Che lo Stato mantenga una quota di minoranza è nelle cose e noi preferiremmo che rimanesse nel capitale", rileva Tarlazzi. "Ma il vero problema è che lo Stato deve assolutamente fare quello che finora non ha fatto e cioè esercitare una funzione di regolazione, controllo e indirizzo per evitare tutte quelle distorsioni della concorrenza che purtroppo si sono verificate negli ultimi anni", evidenzia.

"Purtroppo, dobbiamo constatare - è la denuncia di Tarlazzi - che non abbiamo visto la mano pubblica agire e indirizzare al meglio. Anzi, peggio: abbiamo visto comportamenti che non abbiamo visto neanche nel privato. Ita era uscita da Assaereo e il Governo, l'azionista Mef non hanno detto nulla. E' stato - incalza- un fatto gravissimo ed è stato solo grazie al'azione e alla capacità di mediazione del sindacato se siamo riusciti a recuperare i livelli salariali ridotti ai minimi".

"Questo Governo non l'abbiamo mai sentito nella fase più acuta della crisi del trasporto aereo. Era partito un tavolo con il Mims sulle regole e si è fermato. Hanno latitato", accusa ancora Tarlazzi. Per questo, l'auspicio è che "con il nuovo alleato venga impressa una svolta, oltre che per un piano industriale di sviluppo, anche per il riallineamento dei salari di piloti e assistenti di volo" che con questi livelli di stipendio "potrebbero decidere di andare altrove".

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