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Italia-Germania: Kanter, rapporti solidi, possibile discussione franca

28 gennaio 2016 | 18.01
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Angela Merkel e Matteo Renzi con i loro coniugi all'Expo (Fotogramma)
Angela Merkel e Matteo Renzi con i loro coniugi all'Expo (Fotogramma)

"Un'occasione da non mancare e che speriamo venga usata nel modo migliore possibile". Così Angelo Bolaffi, filosofo della politica e germanista, ex direttore dell'Istituto italiano di cultura a Berlino, guarda all'incontro che il presidente del Consiglio Matteo Renzi avrà domani a Berlino con la cancelliera Angela Merkel.

"Potrebbe essere l'occasione per chiarire malintesi che non aiutano nel dialogo tra noi e i tedeschi. Perché di malintesi in gran parte si tratta". Non che non esistano conflitti reali, prosegue Bolaffi, intervistato dall'Adnkronos. "Ci sono ovviamente anche in parte i conflitti reali ma i conflitti reali fanno parte del gioco politico - sottolinea - non c'è niente di male a difendere dei propri interessi, nello spirito però della ricerca di un compromesso: l'Europa si costruisce sui compromessi".

"Per tutti coloro che hanno pensato che fosse possibile o addirittura utile una contrapposizione dell'Italia alla Germania sognando un cosiddetto 'fronte mediterraneo' - prosegue poi - vorrei inoltre mettere in luce il silenzio fragoroso della Francia, della Spagna e persino della Grecia sulle questioni bancarie e sulle altre questioni. Quindi finalmente quel capitolo lì è chiuso". "Noi - afferma ancora - dovremmo ripensare un'idea di cui sono sempre stato convinto e cioè che nonostante tutto per l'Italia la Germania e' nella costruzione europeista l'alleato più importante. "Spero - conclude - che l'incontro venga usato per riavvicinare le posizioni. Spero. Ma non lo so, perché essendo in subbuglio tutte e due le due coalizioni di governo, per motivi diversi, quando i governi sono deboli o in difficoltà ragionano male".

Anche Daniel Gros, direttore del Ceps, Centre for European Policy Studies considera l'incontro di domani un'occasione di chiarimento fra Roma e Berlino. Anche perché "parte delle divergenze pubblicamente esternate erano basate non su problemi reali ma piuttosto su impressioni di Renzi circa il ruolo della cancelliera in Europa". "Ci sono delle posizioni diverse, per esempio sulla flessibilità. Ma sulla flessibilità - sottolinea Gros - non è la Germania che decide, è la Commissione europea.Se tutto quello che non gli piace a Bruxelles, il presidente del Consiglio italiano lo addossa a Berlino, sbaglia". "L'emergenza rifugiati d'altra parte - prosegue - sarebbe un'occasione d'oro per l'Italia per rendersi utile alla Germania e allo stesso tempo promuovere interessi nazionali".

La possibilità di trovare un'intesa comune sui migranti è sottolineata anche da Caroline Kanter, direttrice della rappresentanza in Italia della Fondazione Konrad Adenauer. "Germania e Italia - sottolinea - sono entrambi paesi europei particolarmente colpiti dall'ondata di profughi. Questo comporta la possibilità di un approccio comune in sede di ricerca di una soluzione europea. Infine entrambi i paesi hanno interesse a far sì che si trovi un approccio paneuropeo. Progetti concreti gioverebbero sicuramente in questo momento alle relazioni tedesco-italiane". Nonostante i toni più 'ruvidi' delle ultime settimane, afferma Kanter, i rapporti tra Italia e Germania sono solidi, tali da consentire una discussione aperta a partire da posizioni che non sempre devono coincidere.

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