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Italia-India, amb Armellini: "visita Meloni può segnare cambio di rotta"

28 febbraio 2023 | 18.07
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Italia-India, amb Armellini:

La visita della premier Giorgia Meloni in India "può segnare un cambio di rotta nei nostri rapporti con un Paese che è sempre più strategico", dalla notevole crescita economica e che già quest'anno sorpasserà la Cina come numero di abitanti, ma in cui l'Italia è "rimasta indietro" con una presenza "al di sotto delle sue possibilità". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos l'ambasciatore Antonio Armellini, già capo missione a Nuova Delhi dal 2004 al 2008, in vista dell'arrivo giovedì del presidente del Consiglio nel gigante asiatico.

India e Italia hanno rapporti storici. "Il movimento nazionalista indiano si formò sui testi di Mazzini" ed il Paese asiatico "ha scoperto l'automibilistica privata con la Fiat e la Piaggio", spiega Armellini, indicando poi quello che a suo parere è stato "tradizionalmente" il punto debole della presenza italiana ovvero "la mancanza di continuità e struttura", che invece hanno caratterizzato i rapporti tra Nuova Delhi ed i nostri partner principali.

Negli ultimi anni, rimarca l'ambasciatore, anche in Italia è stato acceso "un faro" sull'India ed una missione di sistema come quella in programma - con la presenza della premier e del ministro degli Esteri Antonio Tajani - "non si vedeva da tempo". L'ultimo premier italiano a visitare il gigante asiatico era stato Giuseppe Conte nel 2018, ma in una maniera "meno strutturata". Eppure si tratta di un grandissimo mercato che "cresce molto rapidamente", precisa, e secondo in Asia solo a quello cinese.

'politiche nazionaliste Modi pericolose per tenuta del Paese'

Messe alle spalle le tensioni per il caso dei marò, nel corso della visita - secondo la stampa indiana - dovrebbe essere annunciata la firma di un memorandum d'intesa sulla difesa. E' un settore "dove storicamente siamo molto poco presenti" e dove invece c'è una complementarità tra quello che l'Italia produce e le richieste indiane, prosegue Armellini, rimarcando come al di là della difesa ci siano altri settori, dalle infrastrutture alla transizione energetica, dove l'Italia "sta andando molto forte".

La visita della premier sarà anche l'occasione per un bilaterale con il primo ministro indiano, Narendra Modi, le cui politiche "preoccupano" non poco, aggiunge l'ambasciatore, evidenziando come "l'ondata di nazionalismo estremista" sia "pericoloso per la tenuta di questo Paese. Non credo possa crollare, ma se si polarizzano le tensioni etniche e culturali può andare in crisi". Armellini mette in luce quindi le contraddizioni di Paese dalla società molto complessa, che Modi vorrebbe "non più multiculturale ma a trazione induista" e dove "mezzo miliardo di persone vive ancora sotto la soglia di povertà".

'India ossessionata dalla Cina, vuole diventare alfiere sud del mondo'

Sul piano internazionale l'India rimane sempre "ossessionata" dalla Cina, che è per Nuova Delhi "il fantasma da seguire e superare", ma "arrivare ad essere la nuova Cina richiederà molti sforzi", sottolinea l'ambasciatore, secondo cui l'India è "l'altro gigante asiatico di cui non si può non tenere conto", ma "si sente dipendente dalla Cina, che è il punto delicato della sua proiezione di sicurezza".

"L'India non si ritiene vincolata da nessuna politica estera", che è stata sempre all'insegna dell'indipendenza e dell'autonomia. Si vede come una grande potenza autonoma" e non ritiene di doversi impegnare "più di tanto" per il conflitto ucraino, dal momento che lo considera un fatto europeo "estraneo dal punto di vista del sud del mondo", conclude Armellini, scandendo come Nuova Delhi ambisca a diventare "un alfiere del sud del mondo rispetto agli equilibri dominati dall'Occidente".

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