L'analisi dell'agenzia tecnica del ministero del Lavoro.
"La perdita di lavoro ha effetti diversi in relazione al nucleo familiare di provenienza: se a perdere il lavoro è un lavoratore o una lavoratrice componente di una famiglia con figli o con anziani non percettori di reddito, gli effetti sociali si moltiplicano. Se poi si tratta di famiglie monoreddito la perdita del lavoro assume una dimensione ancora più penalizzante, viste le difficoltà a ritrovare lavoro". E' quanto si legge in una nota di Italia Lavoro.
"Per dare il dovuto risalto a questi effetti Italia Lavoro ha prodotto il 'Rapporto annuale Famiglia e Lavoro', pubblicato oggi sul portale e ripreso oggi dal Sole 24 Ore, riaggregando i dati Istat sulle forze di lavoro per nucleo familiare, con l’obiettivo di individuare le nuove tendenze occupazionali e disoccupazionali riguardanti le famiglie lavorative".
"Negli ultimi 10 anni -continua la nota- è emersa una tendenza alla frammentazione del nucleo familiare: le coppie con figli sono percentualmente diminuite e sono ora poco più di un terzo del totale, mentre sono aumentate le persone sole e le forme monoparentali con uno o più figli a carico: la soglia di sostenibilità economica si è abbassata quindi sensibilmente, non essendo possibile ridistribuire le chance di lavoro su altri membri. Tuttavia nel 2013 le famiglie con figli hanno percentuali di occupazione maggiori di quelle senza figli: l’89% delle coppie con figli ha al suo interno almeno un occupato, così come il 71,8% dei monogenitori. La disoccupazione sembra riguardare relativamente di più persone sole e coppie senza figli. L’approfondimento territoriale -conclude la nota- permette la definizione di politiche appropriate in funzione delle diverse tipologie di famiglie e delle relative problematiche emerse nell’analisi".
