(Aki) - E' una difesa del ruolo di Hezbollah in Libano quella che arriva invece da alcuni giornalisti di testate vicine al partito sciita presenti al Media Forum. I giornalisti hanno riconosciuto al movimento sciita guidato da Hassan Nasrallah un ruolo politico, sociale e di sicurezza. Meno condiviso e' stato invece il sostegno mostrato al ruolo di Hezbollah in Siria, dove la presenza a fianco del regime di Bashar al-Assad rischia di "nuocere alla stabilita interna al Libano e ai rapporti con Israele", come ha detto il giornalista di Aljadded Tv Bassel Aridi.
"Hezbollah, Hamas e Fratelli Musulmani hanno tutti un braccio politico, un forte radicamento territoriale, economico e sociale, qualcuno anche una componente militare - e' intervenuto il vice ministro degli Esteri Lapo Pistelli - E' difficile per un governo stabilire da che parte stare. Unifil lavora bene nel sud del Libano dove Hezbollah e' presente. Ma se i Paesi europei si dividono in chi sta con chi, si aumenta la disgregazione".
" Hezbollah ha un altro nome, resistenza, e come tale va rispettato - ha detto Wafic Kanso di Al Akhbar - Hezbollah e' parte dello stato e parte del popolo libanese. In Siria si parla sempre di intervento di Hezbollah, ma tutti sono intervenuti in Siria". Rivolgendosi ai rappresentanti del governo italiano presenti, su tutti il vice ministro Pistelli, Aridi chiede dunque se c'è "la possibilità di fornire armi all'esercito libanese o fare pressioni su Israele perché metta fine alle violazioni in Libano. Temo la risposta sia 'no', per cui la resistenza (Hezbollah, ndr) e' necessaria per combattere le forze israeliane e muoversi nel conflitto siriano per combattere l'arrivo di terroristi che commettono attentati kamikaze".
