cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 13:19
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Italia meno 4 all’esordio, in Parlamento sale la ‘febbre azzurra’

10 giugno 2014 | 18.16
LETTURA: 7 minuti

La Russa: ”Fuso orario? Se posso non me ne perdo una”. D’Alessandro: ”Insigne è in forma strepitosa, può fare la differenza”. Migliore: “Nazionale giovane, multietnica e talentuosa”

 - INFOPHOTO
- INFOPHOTO

Il fuso non sarà un ostacolo. Anzi, dato che gli orari delle partite del mondiale brasiliano non interferiranno con le agende di lavoro, la tarda serata o la notte, sono una ragione in più godersi in santa pace gli azzurri che, sabato prossimo, cominciano l’avventura iridata a Manaus contro l’Inghilterra. In Parlamento, tra i politici di tutti gli schieramenti, l’attesa cresce. Una febbre che smentisce chi dice che con Brasile 2014 ci si debba preparare a un’edizione in tono minore. Niente di più sbagliato, sostengono ad esempio Ignazio La Russa e Luca D’Alessandro, che da destra vanno insolitamente d’accordo con il capogruppo di Sel alla Camera, Gennaro Migliore: gli azzurri possono essere la sorpresa del torneo. “Mi sarebbe piaciuto tanto andare in Brasile -premette La Russa, deputato di Fdi e supertifoso interista- perché è una terra che amo. L’ho visitata diverse volte, ma ho chiuso da quando le autorità brasiliane hanno deciso di non concedere all’Italia l’estradizione del terrorista Cesare Battisti. Mi vedrò le partite in tv, tutte quelle che potrò, compatibilmente con i miei impegni di lavoro. Intanto, come alla vigilia di ogni mondiale di calcio, è cominciato il teatrino del dualismo: Balotelli-Immobile, ultimi arrivati di una commedia che ha visto impegnati prima di loro Rivera e Mazzola o Totti-Del Piero. Come non poteva mancare il ‘tiro al ct’, altro classico del nostro calcio. Ma in questo campo ci si va un po’ più con i piedi di piombo, visti i precedenti di Bearzot e Lippi”. “Prandelli -continua La Russa- penso che nelle ultime settimane si sia fatto prendere dai dubbi. Ha lasciato a casa Gilardino e Destro, rinunciando al centravanti, non ha portato Rossi e poi ha provato lo schema con il doppio-regista. Penso sia stata una scelta tecnica ma anche tattica: sapendo che non parte favorito, si vuole giocare la carta del gruppo, con un punto fermo: Balotelli come attore protagonista, centro del gioco, costruttore e finalizzatore. Penso che in questa veste, responsabilizzato a dovere, senza essere sovraccaricato dalle aspettative salvifiche di una nazione intera, Balotelli possa essere una delle star del mondiale. Le qualità non gli mancano”.

“Sono un appassionato di grandi manifestazioni sportive -spiega Luca D’Alessandro, deputato Fi, tifosissimo laziale- come le Olimpiadi o i mondiali di rugby. Aspetto i mondiali con l’attesa che si prova per i grandi spettacoli che hanno una dimensione globale. Mi piace l’atmosfera, l’immagine che ogni Paese vuole imprimere negli occhi di chi guarda. Vedrò tutte le partite che potrò, almeno quelle che sulla carta sono le più spettacolari. Il fuso orario non è un problema, sono un nottambulo, quindi il calcio mi terrà compagnia. La squadra italiana non mi dispiace: giusto mix di giovani e di giocatori esperti. Non è affatto scarsa come leggo in giro”. “Mi dispiace molto per l’esclusione di Giuseppe Rossi -continua D’Alessandro- è un giocatore veramente forte e avrebbe potuto fare un mondiale da protagonista. Ma Insigne non è da meno. E’ grande forma e può migliorare di partita in partita. Il mondiale ha questa particolarità: è un torneo che dura un mese ed è importante trovare la forma strada facendo. L’Italia ha un girone durissimo ma se riesce a superarlo, allora può ripetere il crescendo del 2006 anche se a quel mondiale - oltre ad essere bravissimi sul campo - fummo anche molto fortunati, perché fino alla semifinale non incontrammo i colossi del calcio come Brasile o Argentina”. “L’edizione a cui sono emotivamente più affezionato è Mexico 70, con l’indimenticabile e interminabile 4 a 3 contro la Germania e la finale persa contro il Brasile di Pelè. Tra le nazionali più forti e belle, quella dell’82 (Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea...), quella bella ma sfortunata del ‘90 guidata da Azeglio Vicini con Baggio e Schillaci. La vittoria conta molto. Mi hanno sempre dato fastidio quelli che dicono ‘io non tifo per l’Italia’. Io tifo per la nazionale perché una vittoria ai mondiali è un evento sportivo unico -conclude D’Alessandro- che può dare una mano a un Paese in difficoltà, com’è in questo momento l’Italia”.

Nel gruppo portato in Brasile da Prandelli, Gennaro Migliore , capogruppo Sel alla Camera e tifoso del Napoli), vede una “nazionale giovane, multietnica, buon mix di talenti e giocatori navigati. Insieme al Belgio, può essere la sorpresa del mondiale. Se c’è armonia e la squadra parte bene, può fare un torneo da protagonista. La qualità non manca: Verratti, Insigne, Immobile, Balotelli, Cerci hanno fame e quel pò di incoscienza e sfrontatezza che non guasta. Ormai il gioco all’italiana lo conoscono tutti e lo sanno fare in tanti. Mi aspetto coraggio e determinazione, anche voglia di giocare bene e di fare bella figura”. Tra le ‘avvertenze per l’uso’, Migliore invita a “non caricare mondiali di aspettative extra-sportive. Non bisogna tirare in ballo la retorica patriottarda del Paese in grave difficoltà, che cerca l’occasione per riscattare la propria condizione economico-sociale. Anche perché, se questo è il metro di misura, avremmo una concorrente imbattibile come la Spagna, che gioca in modo sublime e sta nei guai come noi italiani. Punto su Balotelli è un talento vero e la kermesse brasiliana può essere il palcoscenico ideale per esaltare il suo genio. Punto di forza della nazionale può essere il trio delle meraviglie - Verratti, Immobile, Insigne - maturato a Pescara sotto la guida di Zeman”. “I mondiali mi coinvolgono moltissimo -dice Bruno Molea, deputato di Scelta Civica, appassionato di colori bianconeri - da giovane ho sempre fatto sport, sono stato arbitro di calcio per molti anni. Ora sono dirigente di una società sportiva e componente del Consiglio nazionale del Coni. La nazionale di Prandelli non mi convince, ma è anche vero che le vigilie degli azzurri sono sempre state un pò difficili. I dubbi della vigilia sono stati in parte fugati dall’ultima amichevole, dove ho visto finalmente giocare bene Immobile e Insigne. Sono due giocatori veramente forti, veloci e con il fiuto del gol. Ci faranno comodo a patto che Prandelli non si faccia influenzare troppo dalle gerarchie del clan azzurro. Spero che l’Italia faccia un buon campionato e che riesca a superare gli ottavi, altrimenti -conclude Molea- sarà un lutto nazionale”.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza