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Italiane attente ma pigre e le più ipocondriache d'Europa

06 marzo 2014 | 17.52
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(Adnkronos Salute) - Stanno più attente a tavola, hanno uno stile di vita più sano e curano di più la prevenzione. Ma sono anche più pigre e ipocondriache, benché 'stoiche' nel reagire al malessere. Rispetto agli uomini le donne italiane "stravincono in salute", pur mostrando qualche tallone d'Achille. E' il quadro che emerge dai nuovi dati dell'Osservatorio AstraZeneca, che analizza periodicamente l'attenzione degli italiani verso il tema salute. Dalla rilevazione risulta che nel Belpaese le donne sono nettamente più attente alla prevenzione delle malattie (25% contro il 17% degli uomini), seguono più spesso una dieta equilibrata (55% vs 45%) e in generale conducono uno stile di vita più sano (51% vs 41%). Tuttavia il 57% non pratica attività sportiva (contro il 47% degli uomini), e una su 4 (25% contro il 17% dei maschi) ammette di pensare al peggio al primo disturbo. In Europa, solo le spagnole sono più pessimiste. Tre donne italiane su 4 dicono di sottoporsi almeno una volta all'anno ad analisi di controllo generali (73% contro il 62% degli uomini); più di una su 2 non manca all'appuntamento con dentista (55% vs 53%), oculista (55% vs 46%), ginecologo (53%, mentre solo il 25% degli uomini va dall'andrologo), e circa la metà non dimentica gli esami per la prevenzione dei tumori (49% vs 32%). Sul fronte della salute intima, però, si rileva un trend negativo: se è vero che la maggior parte delle donne va dal ginecologo almeno una volta all'anno, una su 3 dice di non sottoporsi mai o quasi mai a una visita ginecologica: un dato cresciuto di 12 punti percentuali negli ultimi 2 anni (33% vs 21% nel 2012). Lieve miglioramento, invece, tra gli uomini: il 61% dice di non andare dall'andrologo, contro il 63% del 2012. Dall'indagine risulta che le donne italiane solo le più ipocondriache d'Europa dopo le spagnole (tra queste il 29%, appena avverte un malessere, pensa a una malattia grave), ben più preoccupate di tedesche (20%), inglesi e svedesi (23%). Sul fronte maschile, il premio ipocondria va invece a tedeschi e spagnoli (29% di preoccupati al primo disturbo), mentre gli inglesi sono gli europei meno ansiosi (15%) davanti a italiani (17%) e svedesi (20%). Benché ipocondriache da record, le italiane sono anche fra le più 'stoiche': 4 su 5 sopportano il malessere e non modificano più di tanto le proprie attività quotidiane, mentre solo il 19% non si alza da letto. Le connazionali risultano in questo più resistenti di svedesi (30% resta a letto), inglesi (25%) e tedesche (24%), e seconde solo alle spagnole (17%). Le italiane sono anche le donne europee che si fidano di più del proprio medico, e al contempo le più scettiche nei confronti di 'Dottor Web'. Il 38% va subito dal dottore quando non si sente bene, mentre 'solo' il 25% prima di andarci cerca di capire che cos'ha navigando in Internet. Le più 'digitali' sono le svedesi (l'83% cerca prima di tutto online e solo il 13% corre dal medico), seguite da inglesi (il 67% sceglie Internet e il 25% il dottore) e tedesche (52% web, 22% medico). Più simili alle italiane sono le spagnole: una su 3 va subito dal dottore, mentre il 27% si affida a Internet. Amicizia, famiglia e fede sono le 3 armi delle italiane si fronte alla malattia: nei momenti di stress il 51% delle donne (46% degli uomini) si affida totalmente alle relazioni amicali e familiari, mentre il 41% (27% maschi) cerca conforto nelle preghiere e nelle pratiche religiose. Una percentuale, questa, aumentata di 3 punti negli ultimi 2 anni. Quelli che arrivano dall'indagine "sono dati importanti, che devono spingere chiunque operi nel sistema salute a considerare queste differenze, con il grande obiettivo di ridurre sempre più i comportamenti dannosi per la popolazione, migliorando così la salute delle persone e indirettamente la loro qualità di vita", commenta Valentina Saffioti, direttore comunicazione di AstraZeneca Italia.

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