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Società: rapporto Migrantes, oltre 94 mila in fuga da Italia nell'ultimo anno

07 ottobre 2014 | 17.20
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AGN/INFOPHOTO
AGN/INFOPHOTO

Sono più di 94 mila le persone che se ne sono andate dall'Italia solo nell'ultimo anno. Lo denuncia il rapporto Migrantes 'Italiani nel Mondo 2014' presentato oggi. Nel dettaglio, sono oltre 4 milioni e mezzo gli italiani residenti all'estero. Solo nell'ultimo anno ne sono emigrati più di 94 mila." Nel mondo, segnala il rapporto, sono 4.482.115 i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) al 1° gennaio del 2014. L’aumento in valore assoluto rispetto al 2013 è di quasi 141 mila iscrizioni, il 3,1% nell’ultimo anno. La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (2.379.977) e per nascita (1.747.409). Nel 2013 si sono trasferiti all’estero 94.126 italiani – nel 2012 sono stati 78.941 – con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze, una variazione in un anno del +16,1%.

Il rapporto ha tracciato anche l'identikit dell'italiano che se ne va. Nella maggior parte dei casi si è trattato di uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%; la classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36,2%). A seguire quella dei 35-49 anni (26,8%) a riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccupazione siano le effettive cause che spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni.

Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all’inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani con una crescita del 71,5% rispetto all’anno precedente. Seguono la Germania (11.731, +11,5% di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7%), e la Francia (8.402, +19,0%).

"Dall’Italia dunque - si legge nel rapporto - non solo si emigra ancora, ma si registra un aumento nelle partenze che impone nuovi interrogativi e nuovi impegni. Ed è questo l’impegno che la Fondazione Migrantes si è imposta soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi e dell’incremento numerico degli spostamenti che riguardano oggi migliaia di giovani, mediamente preparati o altamente qualificati, con qualifiche medio alte o privi di un titolo di studio".

"Resta, inoltre, prioritario il rinnovo degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero e l’effettivo ripensamento, in termini di migliore razionalizzazione, degli interventi a favore dei connazionali fuori dei confini italiani sia per il loro sostegno se in condizione di deprivazione e disagio, che per la promozione della lingua, della cultura italiana e del made in Italy all’estero e per le opere di internazionalizzazione", conclude il rapporto.

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