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Italiani sempre 'formiche' ma aumentano le famiglie che intaccano i risparmi

26 ottobre 2016 | 13.50
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Cresce di 3 punti percentuali per il quarto anno consecutivo la quota di italiani che affermano di essere riusciti a risparmiare negli ultimi dodici mesi: passano dal 37% del 2015 al 40% attuale, il dato più alto dal 2003, superando di gran lunga coloro che consumano tutto il reddito (oggi sono il 34%, erano il 41% nel 2015). Al contempo, però, tornano ad aumentare le famiglie in saldo negativo di risparmio, dal 22% del 2015 al 25% attuale, perché cresce il numero di coloro che intaccano il risparmio accumulato (dal 16% dello scorso anno al 19% attuale) e rimane costante al 6% la percentuale di chi ricorre a prestiti. Lo indicano i dati dell’Indagine Acri-Ipsos su 'Gli Italiani e il Risparmio' in occasione della 92ª Giornata Mondiale del Risparmio.

Anche riguardo ai consumi si registra un atteggiamento un po’ più rilassato rispetto al passato, soprattutto presso le classi medie e più abbienti, che ricominciano a spendere anche in quei comparti tralasciati negli ultimi anni, come le spese per la cura e la bellezza della persona. Tutti i diversi settori merceologici, inoltre, mostrano, indistintamente, una riduzione della negatività.

Il trend del tenore di vita - sia pur lievemente - migliora per il terzo anno di fila: crescono un po’ coloro che migliorano anno dopo anno e sono il 6% (erano il 5% nel 2015, il 4% nel 2014, il 2% nel 2013). Un terzo degli italiani (32%, come nel 2015) dice di aver mantenuto con facilità il proprio tenore di vita. Si riducono coloro che dichiarano di avere sperimentato qualche difficoltà nel mantenerlo (sono il 44%, il 45% nel 2015). Sono stabili le famiglie che al riguardo segnalano serie difficoltà (sono il 18% come nel 2015, erano il 23% nel 2014).

In tutto questo, però, prevale il pessimismo. La crisi, infatti, è ancora parte integrante della vita degli italiani, l’86% la percepisce come grave e ritiene che durerà ancora per anni. La metà dei nostri connazionali si aspetta di tornare ai livelli pre-crisi soltanto dopo il 2021. E le famiglie colpite direttamente dalla crisi sono tuttora molte, più di 1 su 4 (il 28%, contro il 25% del 2015, il 27% del 2014, il 30% del 2013). Il numero dei soddisfatti rispetto alla propria situazione economica supera ancora quello degli insoddisfatti, ma solo di poco - sono il 51% contro il 49% - ed è in calo rispetto al 55% nel 2015.

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CONSUMI - Viaggi e vacanze: negli ultimi 2-3 anni i consumi in questo settore sono stati ridotti dal 49% degli italiani contro il 9% che li ha incrementati, mentre il 42% li ha tenuti costanti. Il saldo negativo è perciò di -40 punti percentuali, un po’ meglio del -43 dello scorso anno. Il 45% degli italiani dichiara di aver ridotto la propria frequentazione di ristoranti, bar e pizzerie negli ultimi 2-3 anni; solo il 9% dichiara di averla incrementata e il 46% di averla tenuta costante. Il saldo negativo tra chi ha incrementato e chi ha ridotto è di -36 punti percentuali, in netto miglioramento rispetto al -45 dell’anno scorso. Cinema, teatro e concerti registrano una contrazione presso il 43% degli italiani, solo l’8% ne ha incrementato la fruizione; il 49% è stabile. Il saldo è negativo di -35 punti percentuali, ma anche in questo caso un anno fa era negativo per -43 punti.

Vestiario, abbigliamento e accessori registrano una riduzione presso il 39% degli italiani, un incremento presso il 12%, mentre il 49% dichiara di non aver modificato i propri consumi al riguardo. Ciò genera un saldo negativo di -27 punti: importante, ma molto inferiore a quello del 2015 (-33 punti percentuali). Significativa è anche la riduzione di negatività nel settore della cura della persona e della bellezza: il saldo negativo passa da -21 punti a -13; il dato è positivo sia per chi ha visto migliorare la propria situazione sia per chi non ha sperimentato dei problemi.

Libri, giornali e riviste sono sostanzialmente stabili nel saldo negativo (da -20 a -19 punti) e lo stesso accade per giochi e lotterie (con un saldo negativo passato dal -18 del 2015 a -17). Prodotti alimentari e per la casa, spese per auto e trasporti evidenziano saldi poco problematici e lievemente migliori rispetto al 2015 (registrano un saldo negativo rispettivamente di -4 e -3 punti percentuali, contro i -5 e -6 del 2015). Seppur con un saldo non problematico, cala lievemente il dato relativo ai consumi per elettronica ed elettrodomestici: dal -3 del 2015 al -5 del 2016; come per auto e trasporti, in questo settore si segnala una forte differenza tra chi ha migliorato la propria situazione, e aumenta molto i consumi, e chi ha grandi difficoltà, e li riduce sensibilmente.

Telefono e telefonia continuano a crescere: hanno un saldo positivo di 12 punti percentuali, in miglioramento rispetto al +8 del 2015. È da notare che in quest’ambito sono stati incrementati i consumi sia da parte di coloro che hanno visto un miglioramento del proprio stile di vita, sia di coloro che non hanno sperimentato problemi e persino da parte di chi ha dovuto fronteggiare qualche difficoltà.

I medicinali continuano ad essere acquistati sempre di più. Infatti se il 55% di italiani dichiara di fare un uso dei medicinali uguale al passato, coloro che ne hanno aumentato il consumo (38%) sono assai più di coloro che lo hanno ridotto (7%). Insomma, il saldo è decisamente positivo e superiore agli anni passati (+31 punti percentuali nel 2016, +19 nel 2015, +20 nel 2014).

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