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Italiani sempre più prudenti: ecco dove mettono i propri soldi

14 febbraio 2017 | 10.48
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(Fotogramma)
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Conto deposito e immobili. Sono queste le due soluzioni di investimento preferite dagli italiani a inizio 2017, secondo l’ultima Indagine Internazionale sul Risparmio a cura del dipartimento di Consumer Economics ING di Londra.

La ricerca evidenzia come le scelte dei risparmiatori nostrani siano orientate alla massima prudenza, dal momento che il 60% degli intervistati dice di possedere denaro investito in conti di deposito, mentre il 30% afferma di avere immobili diversi dalla prima casa.

I metalli preziosi come oro e argento rappresentano la terza soluzione più gettonata (la preferisce il 25% del campione), mentre quote di fondi comuni e obbligazioni sono citate dal 20% degli intervistati. Le azioni - si legge nella ricerca - "risultano invece essere presenti nei portafogli del 15% degli italiani".

Poco battuta la strada dei cosiddetti investimenti alternativi: "solo il 5% degli intervistati ha affermato di aver investito in queste asset class, mentre il 40% dichiara di non aver mai nemmeno considerato questi strumenti e il 20% ritiene che i rendimenti offerti siano troppo incerti".

Secondo lo studio, la fase prolungata di tassi vicini allo zero sta influendo negativamente "sulla soddisfazione rispetto al risultato dei propri investimenti, suscitando anche preoccupazione rispetto ai risparmi pensionistici e alla possibilità di raggiungere gli obiettivi di investimento prefissati citati da un quarto del campione nazionale".

Tuttavia, gli italiani mostrano maggiore serenità rispetto all’ammontare dei propri risparmi e alla capacità di far fronte ai debiti. L’ultima rilevazione ha infatti registrato un aumento del 7% (contro una crescita media europea del 6%) di persone che si dicono soddisfatte o molto soddisfatte rispetto al livello dei propri risparmi. Si attesta invece al 35% la percentuale di coloro che sono a proprio agio con il mutuo (+8%).

Nonostante il crescente interesse verso la solidità patrimoniale dell'istituto di credito a cui si affidano, gli italiani continuano ad avere una scarsa familiarità con i principali termini della finanza; ad esempio solo il 10% degli intervistati ha affermato di sapere esattamente cosa sia il CET1 ratio, mentre il 70% ha dichiarato di non sapere affatto di cosa si tratti e il restante 18% di avere solo una vaga idea.

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