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Renzi fa la sua 'scelta' e lancia l'accordo di federazione Italia Viva-Azione

04 dicembre 2022 | 11.18
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L'assemblea di Iv approva all'unanimità

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Matteo Renzi chiama a raccolta il popolo dei moderati in occasione dell'assemblea nazionale di Italia viva che apre di buon mattino in una Milano grigia e piovosa. Sulle note dell'Inno di Mameli, il leader di Italia viva fa il suo ingresso al centro congressi Mico-FieraMilanocity accompagnato dagli applausi e dall'entusiasmo di giovani e meno giovani ai quali strizza l'occhio con l'ironia: "Facciamo l'assemblea il 4 dicembre; è difficile non domandarsi da dove veniamo nel giorno" del referendum costituzionale "che abbiamo perso e nel decennale del discorso di accettazione delle primarie" del Pd "con Bersani". E avverte: "Oggi parlerò a lungo, un paio d'ore, ma vi spoilero subito il finale: al termine della mia relazione vi chiederò di votare un mandato a fare l'accordo di federazione con Carlo Calenda. Questo porterà Italia viva a cambiare un pochino, a fare il tesseramento 2023 e a fare modifiche alla nostra idea di partito, ma prendendo un impegno, io non lascio il campo e seguirò anche personalmente questo tema". Accordo poi votato all'unanimità dall'assemblea.

Renzi passa quindi ad affrontare i temi chiave della sua idea di politica, partendo da una fotografia sull'attuale situazione internazionale, l'Ucraina, l'Iran, con un ringraziamento al ministro degli Esteri Tajani "per aver fatto tutto il possibile per riportare a casa Alessia Piperno, detenuta per 40 giorni nelle carceri iraniane dove ci sono troppe ragazze torturate nel silenzio".

Poi sottolinea come sia "doveroso dire 'grazie' al nostro governo" anche per la decisione di "chiedere al Pakistan di processare il padre di Saman, uccisa per un bacio" e perché chiedeva di poter vivere in libertà. Infine una riflessione sul ruolo dell'Ue, che "sta perdendo il proprio ruolo". Per il leader di Iv, "non dirlo significa negare la realtà. Tra Stati Uniti e Cina -avverte- si gioca la partita del 21esimo secolo e l'Europa deve essere protagonista".

'La palla' passa quindi alla politica interna, con non pochi richiami e frecciate al Pd, suo ex partito verso il quale sembra avere ancora un discorso in sospeso. Agli ex compagni Renzi augura un buon congresso, ricordando che "siamo comunque legati da un sentimento di affetto. Noi -chiarisce- non siamo avversari; siamo da un'altra parte, ma non abbiamo mai concepito la nostra esperienza come una rivalsa". A Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, ricorda di aver scelto come suo collaboratore Nardella, "un buon collaboratore" e a Elly Schlein che "si è fatta candidare da noi".

Del resto "non sarebbe mai andata con Brando Benifei al Parlamento europeo se noi non avessimo fatto la rottamazione". Allo stesso "Benifei, che dice che la rottamazione non ha funzionato", dice: "Se non avessimo fatto la rottamazione, non avrebbe mai avuto quella chance". E "a chi dice che faremo la ruota di scorta al governo Meloni", risponde: "Noi? Che abbiamo la umile consapevolezza di potere essere motore, volante... Siete semmai voi del Pd che avete il freno mano tirato e non trovate il navigatore". Il Pd è stato "l'alleato più affidabile della Meloni in campagna elettorale: ogni giorno Salvini e Berlusconi gliene combinavano una, ma Letta lavorava indefesso per loro".

E anche se non mancano ringraziamenti e attestazioni di stima nei confronti del governo Meloni e di alcuni suoi componenti, Renzi non manca di lanciare qualche critica: "Vorrei che facessimo una legge di bilancio più credibile, anche perché quella manovra si può sintetizzare con due parole: benzina e sigarette. Ed è subito Prima Repubblica. È finita la repubblica della banane, è iniziata la repubblica del gasolio". Poi, riferendosi al recente incontro tra il leader di Azione Calenda e la premier Meloni, rivela: "Le abbiamo dato una mano con una sorta di tutorial; Calenda ha portato del materiale e fatto una serie di esempi". A proposito del reddito di cittadinanza, "le ha detto facciamo il 'Rei'". Quanto alle politiche energetiche, "abbiamo fatto delle proposte e lei ha detto: 'Interessante'". Certo, ammette, "se passassero le nostre proposte, saremmo entusiasti"; in ogni caso, alla legge di bilancio "continuiamo a votare no".

Capitolo M5s: qui Renzi ha rivolto un pensiero per il leader, ribattezzato Giuseppe 'condono' Conte: "Quando dici tutto e il contrario di tutto non sei solo inaffidabile, sei il nulla che avanza. Per noi lui non è un'ossessione, ma lui crede di diventare il leader della sinistra ascoltando Bettini, uno dei pochi che ancora l'ascolta, cerca di irretire il Pd che prima era con noi a combattere il condono e ora insegue chi che quel condono l'ha fatto. E' l'esatto simbolo di tutto quel che noi non vogliamo essere; noi dobbiamo essere l'esatto opposto di Conte: credere nei nostri valori e ideali, non cambiarli un giorno sì e l'altro pure".

Infine la chiusura del cerchio, con il ritorno alla proposta di federazione con il partito di Carlo Calenda, annunciato in apertura dei lavori: "Da qui al 2024 dobbiamo continuare il percorso di federazione con Azione. Chiederò a Teresa Bellanova e a Ettore Rosato di essere nel comitato della federazione per evitare di fare cose strampalate che, sono sicuro, non si faranno". E spiega: "Fare subito un partito unico ha degli aspetti positivi, ma anche degli aspetti negativi, perché non prendi subito le potenzialità di questo progetto. Se facciamo un percorso di federazione, vuol dire che la federazione avrà il compito di rappresentare il nostro disegno europeista, con i gruppi parlamentari in Italia e in Europa. E come Italia viva possiamo creare occasioni di crescita".

Poi un monito: "In alcune parti del territorio so che ci sono alcuni, fra noi e Azione, che pensano di fare una gara di tesseramento; non è questa la gara". Perché "se tu ti metti nella logica di prendere una tessera in più, non hai capito niente". E allora, conclude, "mi auguro che nel 2024 il partito unico sia la casa definitiva dei nostri progetti politici, europei ed italiani, lo faremo con Italia viva e con l'obiettivo della 'scelta' (acronimo di Salute, Cultura, Europa, Territorio e Avvenire, ndr). Soprattutto lo faremo sapendo che sì, di tempo ne abbiamo un po' meno, di entusiasmo così così, ma chi è stato oggetto di tutte le aggressioni di cui siamo stati oggetto noi dà del tu alla libertà e ha tanta voglia di futuro".

(di Cristina Livoli)

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