Delegazioni anche da Milano, Genova, Roma e Napoli. I manifestanti diretti verso la prefettura, dove chiederanno di essere ricevuti. Nel pomeriggio presidio in via Nizza, davanti alla sede dell'Autorità dei trasporti dove sono stati convocati in audizione i sindacati di categoria. Drovetto (Ugl): "Vogliamo il rispetto della legalità"
Alcune centinaia di taxisti torinesi a cui si sono unite delegazioni provenienti da Milano, Genova, Roma e Napoli sono scesi in piazza questa mattina nel capoluogo piemontese per protestare contro Uber pop, l'applicazione che consente di trasportare persone con la propria auto /FOTO. In corteo i manifestanti sfileranno per le vie del centro torinese fino a raggiungere la Prefettura dove chiederanno di essere ricevuti da prefetto e sindaco. Nel pomeriggio il presidio si sposterà in via Nizza, davanti alla sede dell'Autorità dei trasporti dove sono stati convocati in audizione i sindacati di categoria.
"Chiediamo il rispetto della legalità - ha sottolineato Valter Drovetto, vice segretario nazionale dell'Ugl Taxi - se Uber è considerato illegale pretendiamo che qualcuno intervenga. Chi costa meno è perché non paga le tasse e fa tariffe a discrezioni mentre noi abbiamo il tassametro piombato, inoltre Uber effettua un servizio senza quelle garanzie che vengono richieste a noi taxisti che siamo sottoposti a controlli stringenti".
"In questo modo - ha concluso - si danneggiano taxisti e noleggiatori privati che in Italia sono complessivamente 100mila". Ad aprire il corteo numerosi striscioni, tra cui 'Je suis taxi legale'.
