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Jelinek (Mercedes), 'noi abbiamo più ordini che prodotto ma serve chiarezza su incentivi'

07 aprile 2022 | 11.56
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Il presidente di Mercedes-Benz Italia invita a una 'pianificazione a lungo termine se davvero si vuole elettrificare il mercato italiano. "Anche a noi mancano un po’ di volumi ma la situazione è gestibile, non abbiamo un problema di clientela, siamo molto contenti con la raccolta ordini"

Jelinek (Mercedes), 'noi abbiamo più ordini che prodotto ma serve chiarezza su incentivi'

Sull'elettrificazione del mercato automobilistico "in Italia non c'è una pianificazione a lungo termine in materia di incentivi: manca una politica su come eliminare dalla circolazione le auto più vecchie, che sono più inquinanti e meno sicure, e questo rende più difficile vendere il nuovo". Lo spiega all'Adnkronos Radek Jelinek, presidente di Mercedes-Benz Italia, commentando l'attuale difficile scenario del settore, che - alla vigilia del varo del Dpcm sui nuovi eco-bonus - deve fare i conti con un primo trimestre in profondo rosso. "Il mercato italiano - ricorda - ha un enorme bisogno di auto nuove per rinnovare un parco circolante che è il più vecchio d'Europa, ma per farlo ci vuole un mercato da 1,8-2 milioni di immatricolazioni all'anno".

"Se si vuole 'elettrificare' questo settore non aiuta la mancanza di chiarezza: non a caso laddove in quei paesi dove ci sono politiche più chiare e costanti il mercato elettrico cresce" osserva il manager. Jelinek sottolinea come "la filiera automobilistica italiana è importante" per il nostro sistema produttivo ma "il pubblico deve considerare che questo porta tanti soldi, non solo a livello di produzione" ma anche nella vendita e nel post-vendita: insomma, conclude, "servirebbe la massima attenzione a questo settore, dando certezze ai clienti, dai benefit al bollo, e non cambiare le regole periodicamente".

Il mercato automobilistico globale - osserva - deve fare i conti «con problematiche della filiera innescate dalla pandemia , a iniziare dal problema dei semiconduttori, che è in via di risoluzione grazie a un aumento della produzione. È difficile fare previsioni ma spero che nel quarto trimestre se ne possa venire fuori». Jelinek ricorda tuttavia come «non c'è solo la problematica di chip ma anche di logistica, di aumento dei prezzi» delle materie prime. Innestandosi su una situazione già delicata «la guerra ha spinto le materie prime a livelli 'importanti’ e questo - spiega - metterà pressione sul costo della produzione». Fra gli effetti diretti del conflitto - ricorda il manager - non solo lo stop al mercato russo ma «anche i problemi sulle forniture di cablaggi che arrivavano dall'Ucraina. In Mercedes siamo meno colpiti di altri da problemi di componentistica, e comunque li stiamo risolvendo». Resta il nodo di un mercato che in Italia viaggia a -25%: «Anche a noi mancano un po’ di volumi ma la situazione mi sembra gestibile, anche per i concessionari, che possono contare su margini più alti sulle auto vendute. E comunque come Mercedes abbiamo raccolto ordini superiori allo scorso anno, non abbiamo un problema di clientela, siamo molto contenti con la raccolta ordini». Basso anche l'impatto nel ritardo del varo dei nuovi eco-bonus: «Nella nostra gamma abbiamo pochi modelli che rispondono ai criteri degli incentivi: è un tema che non sentiamo come i costruttori generalisti che hanno un livello di prezzi più basso. È comunque fondamentale » alla luce del rallentamento della produzione «avere una buona comunicazione con i clienti, visto che oggi ci sono diversi mesi di attesa per ogni modello, anche superiori a un anno per i modelli più 'caldì come la Classe G».

"Mercedes - ricorda - ha una forte tradizione nella componentistica» con i produttori italiani che «hanno una grande capacità di identificare i cambiamenti e adattarvisi. Per questo anche se molte componenti non si produrranno più nel futuro, visto che i motori elettrici hanno bisogno di meno parti per funzionare, sono ottimista sulla capacità di adattamento dei nostri fornitori italiani». Jelinek sottolinea poi come nel mercato automobilistico sempre più elettrificato «la produzione delle batterie sarà fondamentale e noi siamo contenti di essere partner paritari nella joint venture ACC» al fianco di Stellantis e TotalEnergies/Saft, che ha appena annunciato un investimento nella terza gigafactory europea che dovrebbe sorgere a Termoli.

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