Secondo un’analisi normativa dettagliata contenuta nell’ultimo approfondimento della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, scende nuovamente a 66 anni e 3 mesi per gli uomini e 63 anni e 9 mesi per le donne lavoratrici dipendenti.
"Il licenziamento per raggiungimento dei limiti pensionistici scende nuovamente a 66 anni e 3 mesi per gli uomini e 63 anni e 9 mesi per le donne lavoratrici dipendenti. E’ l’effetto della riforma del contratto a tutele crescenti, che cancella così il precedente limite dei 70 anni previsto fino al 6 marzo 2015 per effetto dell’articolo 24 del D.L. n. 201/2011". L’analisi normativa dettagliata è contenuta nell’ultimo approfondimento della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro.
"Se nel quadro normativo vigente al 6 marzo 2015 -si legge- erano esclusi dall’ambito applicativo dell’articolo 24 i lavoratori dipendenti dalle imprese riconducibili nella sfera della tutela obbligatoria e quelli già esclusi da un tutela reale (dirigenti), nell’attuale scenario normativo sono altresì esclusi dalla norma in esame anche i lavoratori nei confronti dei quali si applica il regime delle tutele crescenti".