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Juncker: ''Berlusconi si scusi''. La replica: ''Io amico dei tedeschi''

28 aprile 2014 | 17.53
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Juncker: ''Berlusconi si scusi''. La replica: ''Io amico dei tedeschi''

"Le dichiarazioni sono così assurde che il governo federale non le commenta". Così il portavoce di Angela Merkel è intervenuto sulle parole pronunciate sabato da Silvio Berlusconi a proposito della Germania e dei lager.

Quanto allo slogan di Forza Italia in vista delle Europee, 'più Italia, meno Germania', Steffen Seibert si è limitato a sottolineare di non voler "commentare gli slogan in altri Paesi". "La Germania lavora con l'Italia nel modo più amichevole e continuerà ad essere così", sono le parole del portavoce.

JUNCKER - Una dura presa di posizione, espressa in una nota anticipata all'Adnkronos, arriva dal candidato del Ppe alla presidenza della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Silvio Berlusconi, chiede Juncker, "ritiri immediatamente le sue dichiarazioni" sulla Germania e "si scusi con i sopravvissuti dell'Olocausto e con i cittadini tedeschi".

Le parole di Berlusconi sulla Germania e i lager "mi hanno disgustato". Su "alcune cose - dice- non si scherza". "Per tutti quelli che hanno la storia europea in mente - ricorda Juncker - questo è particolarmente vero per il terrore sperimentato durante l'Olocausto, costato la vita a milioni di innocenti. Berlusconi, l'Olocausto non è un tema su cui ridere".

Gli attacchi alla Germania "sono inaccettabili", continua l'ex premier lussemburghese, ricordando che, "durante la crisi, la Germania, come molti altri Paesi membri Ue, ha dimostrato una solidarietà senza precedenti con i Paesi europei in difficoltà. Questi Paesi hanno anche loro preso misure senza precedenti e spesso dolorose per stabilizzare le loro economie e finanze pubbliche". Non si è trattato di "un processo facile, né per la Germania né per i Paesi in difficoltà - sottolinea Juncker - Le accuse unilaterali sono semplicemente inappropriate. La crisi ha svelato molto ferite, ora dobbiamo sanarle, non spargervi il sale sopra, come fa Berlusconi con le sue dichiarazioni".

Per il candidato del Ppe alla presidenza della Commissione europea, è il momento di "riunire l'Europa, non di creare ulteriori divisioni". "L'Italia - conclude Juncker - è una grande nazione, ma anche la Germania lo è. Tutti i 28 Paesi membri dell'Ue sono grandi nazioni. Nessuno ha il diritto di insultare amici e partner nell'Unione Europea. Nella politica europea non c'è posto per dichiarazioni divisive che tradiscono i valori su cui si basa la nostra Unione".

LA REPLICA - "A Jean-Claude Juncker, che non dovrebbe cadere in simili trappole da campagna elettorale, non ho che da ripetere quanto è già noto: rivendico il mio ruolo di amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che è e resta unico presidio di libertà e di democrazia in tutto il Medio Oriente", risponde Berlusconi in una nota. "Ed è paradossale che, In Italia e non solo, si siano scagliati contro di me non pochi esponenti della sinistra protagonisti di ambigue difese di Hamas e di Hezbollah", afferma il leader di Fi. "Mi pare doloroso e spiacevole che la sinistra europea abbia compiuto l'ennesima speculazione - sottolinea - montando un caso su una mia frase, estrapolata dal contesto di un mio ragionamento sul candidato della sinistra Martin Schulz".

Non solo. "E' surreale attribuirmi sentimenti antitedeschi o una presunta ostilità verso il popolo tedesco, di cui sono amico", afferma Berlusconi. "Se sono ostile a qualcosa - spiega - lo sono nei confronti di un'austerità controproducente, di alcuni vincoli e regole a mio parere gravemente sbagliati, che stanno inchiodando l'Europa intera a una lunga stagnazione economica".

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