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Usa: proteste contro violenze polizia mentre reali seguono partita basket

09 dicembre 2014 | 08.49
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Circa 200 persone hanno manifestato vicino al Barclays center di Brooklyn, dove il duca e la duchessa di Cambdrige guardavano un match dell'Nba (Fotogallery), nell'ambito di una sesta notte consecutiva di proteste per le violenze degli agenti contro gli afroamericani

Chirlane McCray, moglie del sindaco di New York Bill de Blasio, accoglie Kate ad un centro per l'infanzia di Harlem - (Infophoto)
Chirlane McCray, moglie del sindaco di New York Bill de Blasio, accoglie Kate ad un centro per l'infanzia di Harlem - (Infophoto)

La protesta per le violenze della polizia contro gli afroamericani tocca anche William e Kate. Circa 200 persone hanno manifestato vicino al Barclays center di Brooklyn dove il duca e la duchessa di Cambdrige hanno assistito a una partita di basket, nell'ambito di una sesta notte consecutiva di proteste. Durante la giornata, William ha avuto un colloquio con il presidente Barack Obama a Washington, mentre Kate ha visitato un centro per bambini del quartiere afroamericano di Harlem a New York.

L'erede al trono britannico e la moglie, incinta di cinque mesi, hanno incontrato allo stadio l'asso del basket LeBron James e i cantanti Jay-Z e Beyoncè. E la folla degli spettatori della partita fra i Cleveland Cavaliers e i Brooklyn Nets ha applaudito con entusiasmo quando Kate e William sono apparsi sullo schermo interno allo stadio. Le Bron James indossava la maglietta "I can't breathe" (non posso respirare), che è diventata il simbolo della protesta con la polizia. Sono infatti le ultime parole del nero Eric Garner, morto soffocato dalla polizia a New York. Chiamato dai fan "King James", Le Bron ha regalato alla coppia reale due magliette della squadra dei Cavaliers con le scritte Cambridge e George, il figlioletto della coppia.

Fuori dallo stadio i manifestanti hanno inscenato un "die in", sdraiandosi a terra come morti, in quello che è stato definito un "royal shutdown". A rafforzare le proteste che investono da giorni gli Stati Uniti è stata il 3 dicembre la decisione del Grand Jury di New York di non perseguire il poliziotto bianco responsabile della morte di Garner, come era già successo a Ferguson per l'agente che ha sparato all'afroamericano disarmato Michael Brown, uccidendolo.

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