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Kenzo, chi era lo stilista 'pioniere'

04 ottobre 2020 | 20.11
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I colori del folklore giapponese si uniscono al rigore sartoriale europeo

(Afp)
(Afp)

Kenzo Takada, lo stilista morto domenica a 81 anni per Covid, è stato il pioniere della moda multiculturale, artefice di capi di abbigliamento dove le forme e i disegni che si richiamano al folklore giapponese si fondono armoniosamente con lo stile europeo, grazie anche al ricorso ai colori vivaci e a una grandiosa teatralità. Lo stilista giapponese irruppe sulla scena parigina a cavallo degli anni '70, infrangendo le regole dell'haute couture pensata perlopiù per un'elite facoltosa e inaugurando una definizione di stile alla portata di tutti. I suoi vestiti fanno presa per la capacità di unire gli sgargianti colori dei tradizionali kimono giapponesi con il rigore sartoriale europeo.

Nato a Himeji, città della prefettura di Hyogo, il 27 febbraio 1939, dopo aver abbandonato l'Università di Kobe, Kenzo si iscrive alla scuola di moda Bunka Gakuen di Tokyo, che all'epoca aveva appena aperto le iscrizioni agli uomini. Dopo il diploma, si trasferisce a Parigi, all'epoca capitale internazionale della moda, nel 1964: collaborato, tra gli altri, con la casa di moda Feraud (fondata nel 1949) e con la rivista 'Jardin des modes'.

Nel 1970 apre a Parigi, nella storica Galerie Vivienne, la sua prima boutique, che chiama dissacrantemente "Jungle Jap" e crea il marchio Kenzo: nello stesso anno, in occasione della sua prima sfilata di successo, la rivista "Elle" gli dedica un numero speciale. Arriva così la consacrazione mondiale per lo stilista giapponese. Nel 1971 le sue collezioni femminili vengono presentate a New York e Tokyo e l'anno seguente ottiene l'ambito riconoscimento Fashion Editor Club of Japan.

Nel 1979 Kenzo fa parlare anche per le sue spettacolari sfilate di moda: affitta un tendone da circo per presentare la sua nuova collezione e termina lo show con un gruppo di cavallerizze in abiti trasparenti e con l'entrata in scena dello stesso stilista sul dorso di un elefante. Una spettacolarità che lo porta nello stesso periodo a realizzare costumi per il teatro e per il cinema.

Nel 1983 Kenzo presenta la sua prima collezione maschile; nel 1987 lancia quella dedicata ai bambini e nel 1988 debutta con una linea di profumi, con fragranze destinate a un enorme riscontro commerciale ("Kenzo pour Homme" e "Flower by Kenzo" sono le fragranze di maggior successo).

Il marchio Kenzo dal 1980 è divenuto una società (presieduta da Francois Baufumé) acquistata nel 1993 dalla LVMH di Bernard Arnault. Kenzo è stato il direttore creativo fino al 1999, anno in cui annunciò il suo ritiro dalle passerelle, festeggiando il trentennale di attività da stilista. Dal 2000 è stato sostituito dallo stilista scandinavo Roy Krejberg, che lascerà la maison tre anni dopo, quando entrerà nello staff del marchio lo stilista Antonio Marras, inizialmente assunto come direttore per la linea prêt-à-porter della maison. Nel 2006 Marras rivoluziona il concept delle casa di moda e nel 2008, dopo aver curato la linea casa del marchio, è stato promosso direttore artistico Kenzo, lasciando l'incarico nel 2011. Nel 2002 Kenzo è riapparso sulle scene come decoratore di interni, lanciando una linea di complementi d'arredo e mobili.

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