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Kiev: stop a operazioni militari per Pasqua Osce: situazione rimane tesa nell'Est

19 aprile 2014 | 19.15
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Kiev: stop a operazioni militari per Pasqua Osce: situazione rimane tesa nell'Est

Kiev, 19 apr. (Adnkronos/Ign) - Le operazioni militari per sedare i disordini di matrice separatista nell'est dell'Ucraina sono state sospese in seguito all'accordo raggiunto a Ginevra giovedì e in coincidenza della Pasqua. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ucraino Andriy Deshchytsia, in un tweet e poi in un'intervista alla BBC, precisando che le operazioni definite da Kiev di ''antiterrorismo'', ordinate ''per riportare la normalità e proteggere i civili'' riprenderanno se i filorussi non accetteranno di sgomberare gli edifici pubblici occupati in diverse località dell'est, come previsto dall'accordo sottoscritto da Russia, Ucraina, Unione Europea e Stati Uniti.

MISSIONE OSCE - Nelle regioni di Donetsk e Luhansk, nell'est dell'Ucraina ''la situazione rimane tesa considerato il proseguimento delle attività degli oppositori armati''. Lo ha stabilito la missione dell'Osce in Ucraina, con un comunicato diffuso poco meno di due giorni dopo l'accordo raggiunto a Ginevra. A sud e nelle altre regioni orientali ''la situazione è stabile e relativamente calma'', mentre a occidente e nel centro del Paese ''è calma''.

A Luhansk ''c'è una atmosfera di tensione acuita dalla diffusione della notizia dell'accordo di Ginevra'' e il quartier generale dell'Sbu rimane occupato, così come il palazzo del governo locale a Donetsk, con una trentina di attivisti che lo presidiano. A Kramatorsk, gli inviati dell'Osce hanno consegnato personalmente la copia della dichiarazione di Ginevra ai separatisti che mantenevano aperto un posto di blocco e che non erano al corrente dei contenuti dell'intesa.

La sede del comune della città a nord di Donetsk è sempre circondata da barricate e all'interno i filorussi, non armati e con il volto scoperto, si dicono non vincolati dall'accordo di Ginevra e assicurano che intendono continuare a occupare l'edificio fino a che non ci sarà un referendum per l'autonomia della regione. A Mariupol, il comune occupato viene condiviso da filorussi e dai dipendenti che così possono svolgere il loro lavoro. A Slovyansk viene segnalata la presenza di uomini armati con il volto coperto, per garantire la sicurezza del nuovo sindaco indipendentista e del comune occupato da separatisti che intendono, anche in questo caso, proseguire la protesta fino alla convocazione di un referendum per una maggiore autonomia. A Kharkiv, la situazione viene giudicata dall'Osce ''relativamente calma'', con una manifestazione filorussa annunciata per domenica, e una degli universitari invece di segno opposto, in sostegno dell'unità del Paese, per una data da definire dopo la Pasqua.

Anche a Kiev rimangono in piedi le barricate ''per esercitare pressioni perché il governo adotti misure contro la corruzione'' e per il superamento delle vecchie logiche, contrariamente a quanto previsto, anche nel caso degli attivisti filoeuropei, dall'accordo di Ginevra. L'idea dello sgombero totale della Maidan prima delle elezioni presidenziali è stata accolta ''con forte resistenza'' da molti degli interlocutori degli inviati dell'Osce che comunque segnalano progressi nello sgombero di edifici pubblici e di alcune barriere nelle strade del centro intorno alla Piazza dell'Indipendenza.

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