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Vertici

Kim e Trump a quattr'occhi

26 febbraio 2019 | 10.08
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(Foto Xinhua)
(Foto Xinhua)

Un vertice in almeno cinque tappe: tante sono le occasioni di incontro tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un che le diplomazie hanno predisposto per cercare di mandare a buon fine i colloqui al vertice di domani e giovedì ad Hanoi, secondo le ricostruzioni della stampa sudcoreana.

Per rompere il ghiaccio della due giorni di summit è prevista intanto una "conversazione a quattr'occhi", domani, seguita da una cena, in programma per lo stesso giorno, conferma la Casa Bianca. La scelta di scaglionare gli incontri in 48 ore dovrebbe facilitare e permettere di approfondire il dialogo: in occasione del primo vertice, quello che si è tenuto a Singapore in un'unica giornata il 12 giugno dello scorso anno, Trump e Kim sono stati impegnati in una sessione di cinque ore di colloqui a due e con le delegazioni.

Al momento nulla è previsto per il secondo giorno mentre la prima giornata dovrebbe ricalcare l'organizzazione del vertice dello scorso anno, con il primo incontro seguito da un pranzo quindi da colloqui alla presenza delle delegazioni. L'anno scorso la giornata si è conclusa con la firma di una dichiarazione congiunta. Considerando che ancora non si conosce il programma di giovedì, gli incontri dovrebbero essere almeno cinque.

Non si esclude ad esempio un secondo incontro a tu per tu, qualora tra i due 'scoccasse la scintilla'. E non si sa se ci sarà una conferenza stampa congiunta: a Singapore solo Trump aveva tenuto un briefing ma Kim ha parlato alla stampa assieme a Moon Jae-In, il presidente sudcoreano, in occasione dei vertici bilaterali tra le due Coree in aprile e settembre dello scorso anno.

Intanto, dopo 3 giorni di viaggio a bordo del suo treno blindato, Kim Jong un è arrivato ad Hanoi. Centinaia di persone hanno atteso il suo arrivo, tra imponenti misure di sicurezza, nelle strade intorno all'Hotel Melia dove il leader nordcoreano alloggerà. Al confine vietnamita, nelle stazione di Dong Dang - dove, dopo 66 ore di viaggio e 4.500 chilometri, Kim e la sua delegazione sono stati trasferiti su un convoglio per percorrere i 170 chilometri di strada da Hanoi - il leader nordcoreano è stato accolto da Vo Van Thuong, segretario del Comitato centrale del Partito comunista, e dal sottosegretario del governo Mai Tien Dung. Giunto a destinazione anche Donald Trump: l'Air Force One è atterrato poco prima delle 21:00, ora locale, all'aeroporto internazionale, dove una limousine nera attendeva Trump per portarlo nel suo hotel, il JW Marriott. Un tappeto rosso è stato steso sull'asfalto per dare il benvenuto al presidente degli Stati Uniti mentre i soldati in uniforme bianca hanno preso posizione su entrambi i lati della stola. Dopo aver salutato con la mano destra, Trump è sceso e ha salutato una fila di alti funzionari, tra cui il vice primo ministro vietnamita Pham Binh Minh.

"Andando in Vietnam per il mio incontro con Kim Jong Un. In attesa di un vertice molto produttivo!", ha twittato mentre era in viaggio verso Hanoi. La Casa Bianca ha detto che Trump e Kim avranno un breve faccia a faccia mercoledì sera, seguito da una cena con due funzionari per parte. Trump sarà affiancato dal Segretario di Stato Mike Pompeo e dal capo dello staff Mick Mulvaney. Kim ha reso noto che avrà vicino Kim Yong-chol e un "terzo collega ancora sconosciuto" .

(Foto Afp)

Nessun programma è stato fornito per il secondo giorno. Una fonte ha riferito a Yonhap che i colloqui del summit formale si terranno giovedì presso il Sofitel Legend Metropole Hotel.

Gli inviati di stampa e tv statunitensi sono stati costretti a lasciare l'Hotel Melia e a trasferirsi in fretta e furia in un'altra sede. "I giornalisti americani sono stati cacciati dall'albergo dove abbiamo trascorso giorni, allestendo il nostro spazio di lavoro", ha denunciato in un tweet il corrispondente della Cnn dalla Casa Bianca, Jim Acosta, dopo la decisione comunicata dal ministero degli Esteri vietnamita di trasferire la sala stampa al centro per i media internazionali a qualche centinaio di metri di distanza. E questo con appena un'ora di preavviso, hanno lamentato i reporter. "Kim Jong un continua a dettare legge, che sia in Corea del Nord o in Vietnam - ha accusato un altro giornalista della Cnn, Will Ripley - Gli Stati Uniti volevano che il summit si tenesse a Da Nang, che aveva già ottenuto il via libera dei servizi segreti dopo il vertice dell'Apec, Kim voleva Hanoi. Arrivare in aereo in Vietnam avrebbe causato meno problemi al traffico ferroviario e stradale, Kim ha insistito per il treno. E ora questo...". Sono circa tremila i giornalisti accreditati ad Hanoi per seguire il secondo vertice Kim-Trump.

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