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L'isola

Kos, la 'Lampedusa greca' devastata dal sisma

21 luglio 2017 | 11.57
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(Foto AFP) - (AFP)
(Foto AFP) - (AFP)

Sabbia dorata e mare cristallino, tesori archeologici dal valore inestimabile e incantevoli edifici imbiancati a calce: Kos, l'isola Greca scenario del fortissimo terremoto che la scorsa notte ha colpito la città turca di Bodrum, la costa turca meridionale e le vicine isole greche. E' proprio a Kos che, per ora, si registrano le conseguenze più drammatiche della scossa: 2 morti ed alcune persone gravemente ferite. L'isola è meta di molti turisti che, specialmente in queste settimane, affollano spiagge, alberghi e locali e per anni la loro presenza ha addirittura sovrastato quella degli abitanti.

Ma da qualche anno, Kos si è dovuta adattare anche ad un altro tipo di invasione, ben più drammatica. Dal 2015, infatti, sull'isola si è abbattuto un flusso ininterrotto ed eccezionale di migranti provenienti dalla vicinissima Turchia. La posizione di Kos, balcone sul Mar Egeo, la rende difatti fragilissima per la sua particolare vicinanza alle penisole di Bodrum e di Datça. Sono meno di 10 i km che separano l'isola dalla Turchia, dalla quale sembra quasi venir ingoiata. Nel primo trimestre del 2015 il numero dei migranti sbarcati sulle isole greche del Mar Egeo è triplicato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, creando enormi problemi specialmente a Kos, dove numerose sono state le proteste da parte degli abitanti che chiedevano il rapido trasferimento dei migranti verso la penisola greca. Inevitabili le ripercussioni sul turismo, vero unico traino per una Grecia in estrema difficoltà. Nel 2015 le agenzie di viaggi dell'isola hanno visto le proprie entrate ridursi del 70 per cento.

Nel marzo del 2016 è stato siglato l'accordo Ue-Turchia che prevede un piano per la gestione dell’arrivo dei migranti sulle coste greche, secondo il quale i migranti e i profughi sulla rotta balcanica, devono essere rimandati in Turchia se non presentano domanda d’asilo presso le autorità greche. Sebbene a seguito di questo accordo il numero di migranti arrivati dalle coste turche alle isole greche sia effettivamente sceso, ad un anno di distanza il bilancio degli effetti prodotti non è stato dei più positivi e un rapporto di Amnesty Irem Arf ha denunciato il fatto che "in questo modo i profughi rimangono bloccati nelle isole della Grecia come in un limbo in attesa di un ritorno in Turchia" creando ancora più sovraffollamento nelle isole Lesbos, Samos e Kos. Le difficoltà affrontate da Kos ricordano molto quelle con cui si scontra la nostra Lampedusa, ogni giorno approdo di migliaia di migranti. Un dramma vivissimo, anche a fronte di una solidarietà europea fortemente messa in discussione.

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